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Il Libro di Nod - introduzione , indice , "La Cronaca di Caino"

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Il Libro di Nod - introduzione , indice , "La Cronaca di Caino" Empty Il Libro di Nod - introduzione , indice , "La Cronaca di Caino"

Messaggio  Ospite Sab Apr 28, 2012 1:54 pm

Il Libro di Nod - introduzione , indice , "La Cronaca di Caino" Il_lib10

"Non posso spiegare la tremenda paura che provo, mettendo giù queste parole una volta per tutte. Forse le rimpiangerò. Forse esse non verranno stampate. Tuttora, è nella mia natura riportarle. Questo è, come loro dicono, nel sangue.

Il mio sire, e il suo sire prima di lui, hanno seguito questo grande e glorioso lavoro. Infatti, la nostra vera natura è votata a questa prova, e non possiamo smettere di cercare la conoscenza. Noi siamo dei Mnemosyne, i Cercatori della Memoria. In particolare, noi abbiamo l’ordine di cercare il Libro, il tomo di tutti i segreti dei Fratelli , che è una collezione di scritti di Caino, e dei suoi figli. Questo Libro si suppone sia scritto nella terra di Nod, a est dell’Eden, e cattura i nostri incubi di ogni giorno e trasforma ogni notte in un viaggio tremendo dall’ignoranza verso la verità.

Silenziosamente, ho assaporato ogni momento della mia non-vita. Ho assaporato la sensazione di rugose e vecchie mani attraverso guanti di seta sfogliare libri pagina per pagina. Le mie mani tremavano di piacere mentre sorreggevano una dolce e calda luce e leggevo da dell’inchiostro ancora fresco quando Carlo Magno era giovane. Ho assaporato il gentile, quieto terrore nel leggere delle tavolette cuneiformi che rischiavano di corrodersi al mio tocco. Più di questo, forse più dell’immortalità stessa, è la prova che brucia dentro di me. E’ la ricerca. Ho viaggiato in tutto il mondo, forse più di qualsiasi altro della mia razza.

Ovunque mi porterà la mia eterna prova, io non conoscerò paura! Poco robusto e fragile di fisico, il mio cuore è forte e il mio sangue ancor di più. Non ho paura di andare là dove i frammenti dei falsi insegnamenti di nostro padre riposano!

Mi sono perso nella cruda brutalità di New York, bevuto tè con il Governatore di Kingston, mi sono fatto dei nemici a Johannesburg, ho assunto i migliori scavatori al Cairo, lottato per passare attraverso Casablanca, ho studiato di antichi metalli e antichi monumenti a Toledo, scavato nelle bianche colline di Dover, sono sfuggito alla morte in una rissa a Dublino, sono passato inosservato sotto occhi furtivi a Brest, e liberato antichi manoscritti da un monastero a Colonia. Ho salvato quattordici pergamene sacre dalle torce a Berlino, ho assaggiato il miglior caffè e parlato con i migliori insegnanti austriaci a Vienna, ho imparato il Sumero da un Matusalemme nei tunnel segreti sotto l’Università di Praga, e ho provato i più freddi inverni che Oslo potesse offrire.

E ancora non faccio tutto ciò da solo col mio spirito.

Non c’è stata una notte in cui io non abbia ringraziato il nostro Fondatore per la sua provvidenza nel svelarmi i segreti di come nascondermi e vedere oltre il visibile, e la voce del comando che noi troviamo così naturale per la nostra razza, e ho benedetto a lungo il mio amico guerriero Karsh per avermi svelato i segreti della visione nell’oscurità e di come dormire nella terra.

Quindi ho iniziato a pensare a cos’altro il nostro Fondatore ci abbia donato. Il mio sire e il suo sembrano caduti in un orribile maledizione. Una pazzia, oscura e quieta all’inizio ma subito cresciuta in una terribile perdita della ragione e della comunicazione ha sembrato colpirli. Che io sia lontano dal capire tutto ciò? Il mio amico Tremere mi ha scritto, dicendo che il desiderio bruciante del mio clan era la causa della pazzia. Doveva essere vero, perché io non posso lottare contro il desiderio di nuove conoscenze. E’ difficilissimo da resistere, come il bisogno di dormire e la sete di sangue.

Forse è questa pazzia che io temo di più di tutto, che mi costringe a completare questa trascrizione in fretta. Si sappia che io non intendo rompere la fragile Masquerade di Raphael scrivendo queste righe. E’ mia intenzione stampare questo libro in sole dieci copie, e nessuna dovrà finire nelle mani dei Seguaci di Set (come nostro Padre ha comandato nella Cronaca delle Ombre).

Devo comunque pubblicarlo ora. E’ la più grande collezione delle Cronache del Libro di Nod che sia mai stata scritta. Nessun altra trascrizione, nessun Codice di Caino di Crizia sono mai state così complete.

Comunque mi vergogno ad ammettere che questo non è il testo completo. E’ lontano da esserlo. Ho visto interi frammenti andare in fumo mentre fiamme bruciavano edifici. Ho toccato un Libro completo in una tomba di un antidiluviano e l’ho subito visto andare in polvere.

So che nelle catacombe della fantastica Città Perduta dell’Oro, nascosta nella Foresta Amazzonica, ci sono tredici frammenti di pietra che contengono parole specifiche sui tredici clan dei fratelli, ma ne ho avuto una sola visione, prima di essere costretto a fuggire. Quindi posso vantarmi di avere una parte del puzzle: la più grande parte mai assemblata, vera, ma comunque solo una parte del tutto.

Ho scelto l’Inglese, mia lingua madre. Essa è, secondo la mia opinione, il linguaggio che più si adatta tra gli antichi concetti Sumeri, il nobile linguaggio dell’Antica Roma e gli stentorei incantamenti della Germania Medievale. Dovrò semplificare in alcuni casi. Comunque giustificherò sempre la mia scelta. L’Inglese Reale funzionerà bene, specialmente da quando molti dei testi originali sono ormai persi. E’ forse particolarmente perverso che io abbia seguito le vene della memoria per ogni frammento di questo Libro e so che ci sono alcuni qui fuori che mi tormentano ad ogni passo. So che Amelek ha dato una mano per ostacolarmi, e altri Matusalemme hanno fatto lo stesso. E’ difficile da trovare, per esempio, una lista dei nomi degli Antidiluviani e dei Matusalemme, perché conoscere i loro nomi significherebbe potere, ed essi, per paura che alcuni maghi possano imparare così a controllarli, hanno cancellato i loro nomi dalla storia, cosicché nessuno possa ritrovarli.

Io ho fortunatamente imparato a scoprirne alcuni, ma credo che siano nomi falsificati dagli Antidiluviani stessi per mandarmi fuori strada, e quindi li riporto qui. Questo può essere l’unico modo per identificare certi Antidiluviani. Inoltre, sono caduto nell’abitudine (spiacevolmente) di riferirmi al fondatore di un clan con il nome del clan stesso. Per esempio, “Malkav” equivale ai “Malkavian”. Questo è, per ammissione, un metodo scolaresco disordinato, ma non ho altra scelta. Una volta ho letto il vero nome dell’Antidiluviano dei Brujah, e scoperto il mio stesso nome intagliato sul mio avambraccio la sera successiva. Ho prontamente giurato di non cercare mai più i nomi di questi fondatori.

Sono quasi sicuro che, mentre scrivo queste parole, ci sono agenti della Jihad che mi stanno seguendo. Per stanotte non starò nella sala comune al piano di sotto, per quest’ultima notte ho indugiato su del sangue misto a vino e ho visto una donna dagli occhi grigio-argentei che mi guardava. Indossava il sigillo dello scettro dei Ventrue sul suo mantello, so che era lei, che mi cercava, mandata dai Ventrue per ostacolarmi. Non mi preoccupo. Io scriverò la verità e che voi siate dannati!

Ho tentato di compilare questi frammenti di testo in un qualche tipo di storia coerente, con le varie Cronache meno importanti all’interno. Dove vedete delle parentesi, sappiate che sono delle parole che sono più consumate delle altre, cancellate o nascoste dalla mia vista.

Ora aspetto solo un pacco da Londra per finire questa missiva e completare questo libro. Questo pacco conterrà una delle poche copie del Codice di Caino ancora esistenti, e sarà l’ultimo pezzo nel mio complesso puzzle. Non vedo l’ora di poterlo toccare, prenderlo in mano, con grande attesa. E se qualcuno dei miei fratelli o sorelle dovesse avvicinarvisi, io… io li spedirò nella morte del Fuoco! Lasciate che la spada sacra di Michele li marchi, per ciò che mi importa. Nessuno è mai arrivato così vicino. Regnerò trionfante al di sopra della mia razza."


Cap.1 La Cronaca di Caino

I Primi Tempi
L’Arrivo di Lilith
La Magia di Lilith
La Tentazione di Caino
Il Canto di Zillah
Il Canto della Strega
Il Canto della Prima Città

Cap.2 La Cronaca delle Ombre

Sulla Progenie
Le Leggi delle Canaille
Sull’Alimentazione
Sui Doni di Caino
Su Coloro Che Servono
Sulle Bestie della Luna
Sui Selvaggi
Sugli Illuminati
Sugli Spiriti dei Morti
I Comandamenti ai Fratelli

Cap.3 Le Parole dei Fondatori

I Comandamenti di Brujah
Le Parole di Gangrel ai Suoi Figli
Le Parole di Malkav
Le Parole di Nosferat
Le Parole di Toreador ai Suoi Figli
Le Parole di Ventrue ai Suoi Figli
Le Parole di Saulot
Un Commiato, Aborrita Diablerie
Legge e Punizioni di Caino
Proverbi

Cap. 4 La Cronaca dei Segreti

I Segni della Gehenna
Dell’Amore
Delle Bestie della Luna
Il Tempo del Sangue Debole
Il Risveglio dell'Oscuro Padre
Ciò che Conosciamo sulla Prima Città

PRIMO LIBRO
I Primi Tempi

Sogno la Prima volta
Il ricordo più lungo.
Parlo della Prima Volta,
Del più antico Padre.
Canto della prima volta
E dell’alba dell’Oscurità.
A Nod, dove la Luce del Paradiso
Illuminava il cielo notturno
E le lacrime dei nostri genitori
Bagnavano il suolo.

Ciascuno di noi, nel nostro modo,
Si preparava a vivere
E trarre sostentamento dalla terra.

E io, Caino il primogenito, io,
Con oggetti aguzzi
Piantavo i semi oscuri
Li bagnavo nella terra
Li accudivo, li osservavo crescere.

Ed Abele, il secondogenito Abele,
Accudiva gli animali
Aiutava le loro sanguinose nascite
Li nutriva, li osservava crescere.

Lo amavo, mio fratello
Era il più intelligente
Il più dolce
Il più forte
Era la miglior parte
Di tutta la mia gioia.

Poi un giorno
Nostro Padre ci disse,
Caino, Abele,
Dovete offrire un sacrificio all’Altissimo-
Un dono della miglior parte
Di tutto ciò che amate.

Ed io, Caino il primogenito, io
Raccolsi i teneri germogli
I frutti più belli
L’erba più dolce.

Ed Abele, il secondogenito Abele,
Uccise il più giovane,
Il più forte,
Il più dolce dei suoi animali.

Sull’altare del Padre
Disponemmo il sacrificio
E sotto di esso il fuoco
E guardammo il fumo portarlo
Lassù fino all’Altissimo.

Il sacrificio di Abele, secondogenito,
Fu per l’Altissimo una dolce offerta
Ed Abele fu benedetto.

Ed io, Caino il primogenito, io,
Fui colpito di lassù da
Una parola dura e una maledizione,
Perché la mia offerta non era degna.

Guardai al volto di Abele,
Ancora fumante, la carne,
Il sangue,
Piansi, Mi coprii gli occhi,
Pregai giorno e notte

E quando
Il Padre disse
che il tempo per
il Sacrificio
Era di nuovo giunto.

E Abele
Condusse il suo più giovane,
Dolce, più amato
Al fuoco sacrificale.

Io non portai i miei
Più giovani, più dolci,
perché sapevo che l’Altissimo
non li avrebbe voluti.

E mio fratello,
L’amato Abele mi disse
“Caino, non hai portato un sacrificio,
Un dono della miglior parte della tua gioia,
Da ardere sull’altare dell’Altissimo”

Piansi lacrime d’amore mentre,
Con oggetti aguzzi,
Sacrificavo ciò che era
La miglior parte della
Mia gioia,
Mio fratello.

E il sangue di Abele
Coprì l’Altare
E odorava di buono
Mentre bruciava.

Ma mio Padre disse
“Sii maledetto, Caino,
Che hai ucciso tuo fratello,
Come io fui cacciato
Così sarai tu.»

E mi esiliò a vagare nell’oscurità,
Per la terra di Nod.

Fuggii nelle Tenebre
Non vedevo sorgente di luce alcuna
Ed ebbi paura.
E fui solo.


L’Arrivo di Lilith

Ero solo nelle Tenebre
E divenni affamato,
Ero solo nelle Tenebre
E divenni infreddolito,
Ero solo nelle Tenebre
E piansi.

Ed ecco giungere a me
Una dolce voce,
Come miele.
Parole di conforto.
Parole di dolcezza.

Una donna, oscura ed amabile,
Con occhi che penetravano le Tenebre
Venne a me.

“Conosco la tua storia, Caino di Nod”,
Disse sorridendo.
“Hai fame. Vieni ! Ho cibo.
Hai freddo. Vieni ! Ho abiti.
Sei triste. Vieni ! Ho conforto.”

“Chi conforterebbe un Maledetto come me?
Chi mi vestirebbe ?
Chi mi nutrirebbe ?”

“Sono la prima moglie di tuo padre,
Che disobbedì all’Altissimo
E ottenne la Libertà nelle Tenebre.
Sono Lilith.
Un tempo ebbi freddo , e non c’era calore per me.
Un tempo ebbi fame, e non c’era cibo per me.
Un tempo fui triste, e non c’era conforto per me”

Mi accolse, mi nutrì, mi vestì.
Tra le sue braccia, trovai conforto.
Piansi finché sangue
Non scese dai miei occhi
E lei lo tolse con un bacio.


La Magia di Lilith

E io vissi per un po’
Nella Casa di Lilith e le chiesi
“Come hai costruito questo posto,
Come hai tessuto abiti,
Come hai coltivato del cibo dalle Tenebre ?”

E Lilith sorrise e disse,
“Diversamente da te, io sono Sveglia,
Vedo i Cammini che si snodano,
Intorno a te. Faccio ciò
Che mi serve con il Potere.”

“Risvegliami allora, Lilith” Dissi.
“Ho bisogno di questo Potere,
Così da tessere i miei vestiti,
Coltivare il mio cibo,
Costruire la mia Casa.”

Preoccupazione solcava la fronte di Lilith.
“Non so cosa ti farà il Risveglio,
Perché tu sei davvero Maledetto da tuo Padre.
Potresti morire.
Essere cambiato per sempre.”

Ed io dissi. “Tuttavia, una vita senza il Potere
Non sarebbe degna d’esser vissuta.
Morirei senza i tuoi doni.
Non vivrò alla tua mercé.”

Lilith mi amava, lo sapevo.
Lilith avrebbe fatto ciò che le chiedevo,
Malgrado non lo desiderasse.

E così Lilith, Lilith dagli occhi splendenti,
Mi Risvegliò.
Si tagliò con un coltello
E versò il suo sangue per me in una ciotola.
Bevvi. Era dolce.

E poi caddi nell’Abisso.
Caddi per sempre, cadendo
Nella Tenebra più profonda.


La Tentazione di Caino

E dalle tenebre
Giunse una luce brillante fuoco nella notte.
E l’Arcangelo Michele si rivelò a me.
Non lo temevo, gli chiesi cosa ci faceva.

Michele, Generale del Paradiso,
che brandisce la sacra Fiamma,
mi disse.
“Figlio di Adamo, Figlio di Eva, grande fu il tuo crimine, e ciononostante
grande è anche la pietà del Padre.
Ti pentirai del male che hai fatto,
E lascerai che la sua pietà ti purifichi?”

Ed io dissi a Michele,
“Non per grazia dell’Altissimo, ma per la mia
Io vivrò, con orgoglio.”

Michele mi maledisse, dicendo
“Allora, fintano che camminerai su questa terra,
tu e la tua progenie avrete
Timore della mia fiamma vivente che morderà
A fondo ed assaporerà le vostre carni.”

E poi al mattino, venne Raffaele
Su ali lucenti, luce sull’Orizzonte
Conduttore del Sole,
Guardiano dell’Est.

Raffaele parlò, dicendo
“Caino, Figlio di Adamo, Figlio di Eva,
Tuo fratello Abele ti perdona il tuo peccato.
Ti pentirai, e accetterai la pietà dell’Onnipotente ?”

Ed io dissi a Raffaele
“Non dal il perdono di Abele, ma dal mio,
Sarò perdonato.”

Raffaele mi maledisse, dicendo
“Allora, finchè camminerai su questa terra,
Tu e la tua progenie avrete timore dell’alba,
E i raggi del sole cercheranno di
bruciarvi come fuoco sempre
ovunque vi nascondiate.
Nasconditi adesso, perché il Sole sorge
per scagliare la sua ira su di te.”

Ma trovai un posto segreto nella terra
E mi nascosi dalla luce bruciante del Sole.
Dormii sepolto nella terra finché la luce
Del mondo non fu nascosta dietro
La Montagna della Notte.

Quando mi svegliai dal mio sonno,
Udii il suono gentile di ali
E vidi le nere ali di Uriele avvolte attorno a me
Uriele, mietitore, angelo della Morte,
Uriele l’oscuro che vive nelle tenebre.

Uriele mi parlò sommessamente,
“Figlio di Adamo, Figlio di Eva, Dio Onnipotente
ti ha perdonato il tuo peccato.
Accetterai la sua pietà e mi lascerai
Portarti alla tua ricompensa, non-più-maledetto?”

Ed io dissi ad Uriele dalle ali scure,
“Non per la pietà di Dio, ma per la mia, vivrò.
Sono ciò che sono, feci ciò che feci,
E quello non cambierà mai.”

Ed allora, attraverso il terribile Uriele
Dio Onnipotente mi maledì, dicendo
“Allora, finché camminerai su questa terra
Tu e la tua progenie vivrete nelle Tenebre.

Berrete solo sangue.
Mangerete solo ceneri.
Sarete sempre come quando morite,
Ma non morendo mai, vivendo in eterno,
Camminerete per sempre nelle Tenebre,
Tutto ciò che toccherete sbriciolerà nel nulla,
Fino alla fine dei giorni.”

Quando alzai il capo dal mio calice di dolore
L’arcangelo Gabriele
Il gentile Gabriele,
Gabriele, Signore della Pietà mi apparve.

L’arcangelo Gabriele mi disse,
“Figlio di Adamo, Figlio di Eva,
Osserva: la pietà del padre è più grande
Di quanto tu immagini
Perché anche adesso s’apre un sentiero,
Una via di Pietà
E tu la chiamerai Golconda.
E ne parlerai alla tua progenie,
Perché attraverso quella via loro potranno
Ancora tornare a vivere nella luce.”

E con ciò l’Oscurità
Fu sollevata come un velo
E l’unica luce furono
Gli occhi splendenti di Lilith.

Guardandomi attorno, seppi
Che ero stato Risvegliato.

Quando le mie forze dapprima
Sorsero in me scoprii
Come muovermi veloce quanto il fulmine
Come utilizzare la forza della terra
Come rendermi duro quanto la pietra
Questo per me era naturale come trarre un respiro.

Poi Lilith mi mostrò
Come si nascondeva dai cacciatori
Come imponeva obbedienza
E come richiedeva rispetto.

Poi, Risvegliandomi ulteriormente, scoprii
Come mutare forma
Come dominare gli animali
Come far vedere ai miei occhi oltre la vista

Poi Lilith ordinò che mi fermassi, dicendo che
Avevo oltrepassato i miei limiti
Che ero andato troppo oltre
Che minacciavo la mia stessa essenza.

Usò i suoi poteri e mi ordinò di fermarmi.
A causa del suo potere le diedi retta,
Ma nel profondo fu piantato in me
Il seme della ribellione
E quando si voltò,
Aprii me stesso un’altra volta alla Notte,
E vidi le infinite possibilità nelle stelle
E seppi che una via di potere,
Una via di Sangue
Era tutto per me,
E così Risvegliai questa Via Finale in me,
Da cui tutti gli altri sentieri sarebbero sorti.
Con questo nuovo potere, ruppi i ceppi
Che la Dama delle Notte mi aveva messo
Lasciai la regina Dannata quella sera,
Ammantandomi di oscurità,
Fuggii dalle terre di Nod
E giunsi alla fine in un luogo
Dove nemmeno i demoni potevano trovarmi.


Il Canto di Zillah

Lasciate che io narri
La storia di Zillah
Prima amante di Caino,
Prima sposa di Caino,
Colei dal sangue più dolce
Colei dalle pelle più soave
Colei dagli occhi più chiari

Sola tra i suoi figli,
Caino amò lei.
E lei ignorò il suo amore,
voltandogli le spalle

Né regali, né sacrifici
Né profumi, ne colombe
Né bei ballerini
Né cantanti, né buoi
Né sculture, né bei vestiti
Niente trasformava
Il suo cuore di pietra
In dolci frutti

E Caino si tirò la barba,
E si strappò i capelli,
E vagò per la natura
Di notte, pensando a lei.
Ardendo per lei.
E una notte incontrò
Una strega, che cantava
Alla luna.

Caino disse alla strega:
“Perché canti così?”
E la strega rispose:
“Perché sospiro per quello
che non posso avere…”

Disse Caino alla strega
“Anche io sospiro.
Chi cosa posso fare?”
La strega sorrise e disse:
“Bevi il mio sangue stanotte
Caino, padre dei Vastagi
E torna domani la notte.

Allora, ti mostrerò
Il sapere della luna”.
Caino allora bevve
Dal nudo collo,
E così fu.

Scese la notte seguente
Caino incontrò la strega
Che dormiva su una roccia.
“Svegliati, strega”
Le disse Caino, ”sono tornato”
La strega aprì un occhio
E disse: ”sto sognando
La tua soluzione.
Bevi da me un’altra volta,
E torna domani di notte.
Porta un recipiente di ceramica,
Porta un coltello affilato.
Avrai così la tua soluzione.
Ancora un’altra volta Caino bevve
Il sangue della strega
Che immediatamente
Piombò in un profondo sonno.
Quando Caino tornò,
La notte seguente
La strega lo guardò,
E sorrise. ”Salve
Signore della Bestia”,
Disse allora la strega,
“Ho la conoscenza che cerchi
Prendi altro mio sangue
Nella bacinella che porti,
Mischialo con queste bacche,
E con queste erbe,
E bevete la pozione.

Sarai irresistibile.
Sarai potente
Sarai dominante
Sarai ardente.
Sarai incandescente.
Il cuore di Zillah
Si scioglierà
Come la neve a primavera.”

E Caino bevve la pozione,
Poiché era innamorato,
Di Zillah, colei dagli occhi chiari,
E tanto desiderava il suo amore.

E la strega rise,
Rise forte e chiaro.
Lei lo aveva ingannato!
Lei lo aveva incastrato!
Caino era furioso,
Oltre ogni limite,
Voleva separarsi dalla strega,
Ricorse ai suoi poteri
Per ottenere tutta la sua forza.

La strega rise un’altra volta,
E disse: “Non lo farai”.
E Caino non poté fare nulla
Che fosse contro questa.
La strega rise un’altra volta,
E disse: “Amami”.
E Caino non poté fare nulla
Tranne contemplare
I suoi vecchi occhi
E desiderare la sua pelle rugosa.
La strega rise e disse:
“Fammi immortale”.

E Caino l’Abbracciò,
E lei rise di nuovo,
Rise con pura estasi
Dell’Abbraccio
Poiché non le fece male.

“Ti ho reso poderoso,
Caino di Enoch, Caino di Nod,
Però sarai sempre legato a me.
Ti ho reso il signore di tutti
Però non mi dimenticherai mai!
Il tuo sangue potente com’è,
Ora legherà chiunque ne beva,
Come tu facesti,
Una volta ogni notte,
Per tre notti.
Sarai il signore,
Saranno tuoi schiavi,
Come tu sei il mio.
E benché Zillah ti amerà,
Come desideravi,
Tu amerai me, per sempre.
Vai ora, e reclama,
La tua amata concubina.
Io ti aspetterò
Nei posti più oscuri,
Mentre preparo altre pozioni,
Per la tua salute.

E così, molto depresso,
Caino tornò ad Enoch,
E ogni notte,
Per tre notti,
Zillah bevve dal suo Sire,
Sebbene non lo sapesse.
E la terza notte,
Caino annunciò
Che si sarebbe sposato con Zillah,
La sua più dolce bambina,
Ed ella accettò.


Il Canto della Strega

Per un anno e un giorno
Caino lavorò al servizio
Di una Strega,
Che con la sapienza
Del sangue, lo legò
Più forte di un prigioniero.

Lo visitava ogni notte,
Lo forzava a consegnarle il suo sangue
Per i suoi segreti elisir
E le sue potenti pozioni.
Prendeva i figli
Dei suoi figli, e mai
Erano rivisti.

Però Caino era furbo.
Non voleva bere il suo sangue.
E lei non glielo chiese,
Credendo che sarebbe stato
Per sempre suo schiavo.

Una notte, nel bosco,
Caino andò a trovare la Strega,
Le parlò dei terribili sogni
Che aveva quando dormiva.
“Temo per la mia vita, Strega,
Temo per la profezia di Uriele,
E l’angoscia che i miei figli
Vogliano bere il mio sangue.
Insegnami l’occulto sapere
Che mi renda potente
Fra i miei.”

E la Strega andò ad un cipresso
E staccò un ramo.
Prese un coltello
E lo appuntì.

“Prendi questo legno vivente,
Affilato, forte,
E trafiggi il cuore
Dei tuoi figli ribelli.
Lo lascerà immobile,
E sotto la tua volontà.
Al posto di bere
Il sangue del tuo cuore,
Sentirà tutto il peso
Della tua giustizia.”

Caino disse: “Grazie, Madre”.
E, muovendosi rapidamente,
Prese il paletto di cipresso
Lo alzò e lo ficcò profondamente
Nel cuore della Strega.

Dunque Caino, saggio Caino,
Non si alimentò di lei
Per quell’anno e quel giorno
E forzò la sua volontà
Con le sue mani,
Ruppe il vincolo
Che lei gli aveva fatto,
E cambiò la sua fortuna.

Lei rise ancora,
Quando il sangue sgorgò
E uscì a fiumi dalle sue labbra
E da i suoi occhi uscì odio.
Caino la baciò una volta,
La baciò freddamente,
Con labbra rosse,
E la lasciò lì
Al gentile sorriso di Raffaele:
Al sorgere del sole.


Il Canto della Prima Città

All’inizio di tutto
Esisteva solo Caino;
Caino che sacrificò suo fratello per amore
Caino, che fu esiliato.
Caino che fu maledetto per sempre con l’immortalità;
Caino che fu maledetto con la brama di sangue.
E’ da Caino che proveniamo,
Il Sire dei siri.
Per un’era egli visse nella Terra di Nod,
In solitudine e sofferenza.
Per un eone egli rimase solo.
Ma il tempo affogò il suo dolore.
E così ritornò nel mondo dei mortali,
Nel mondo che suo fratello [Seth, Terzogen. di Eva]
E i suoi figli avevano creato.

Ritornò e fu il benvenuto,
Dunque nessuno poté ferirlo
Per il Marchio che gli fu imposto.
La gente vide il suo potere,
E lo adorarono.

Crebbe il suo potere,
E il suo potere era forte,
I suoi metodi per farsi
Rispettare e obbedire
Erano grandi.

E i Figli di Seth
Lo nominarono Re
Della sua grande città,
La prima città.

Pero Caino era solo
Nel suo potere.
E dentro di sé germogliò
Il seme della solitudine,
E crebbe un fiore oscuro.
Vide nel suo sangue
La potenza della fertilità.

Invocando demoni
E ascoltando con attenzione
La sapienza sussurrata,
Imparò a creare
I suoi figli
Cominciò a conoscere il suo potere
E, conoscendolo,
Decise di Abbracciare
Qualcuno vicino a lui.

E Uriele, il temibile Uriele,
Si mostrò a Caino
Quella stessa notte,
E gli disse:

“Caino, sebbene potente
E marchiato da Dio,
Sappi questo:
Che ogni bambino tuo
Porterà la tua maledizione,
Che chiunque della tua progenie
Camminerà per sempre
Per la Terra di Nod,
Temerà la fiamma e il sole,
Berrà solo sangue
Mangerà solo cenere.
E da quando porteranno con sé
Il geloso seme
Che il loro padre diede loro,
Cospireranno e lotteranno
Tra loro, gli uni contro gli altri

Non condannare quelli
Fra i nipoti di Adamo
Che camminano nella rettitudine.
Caino!
Contieni il tuo terribile Abbraccio.”

Tuttavia, Caino seppe
Cosa doveva fare; e un giovane,
Chiamato Enoch, il più caro
Della stirpe di Seth, chiese
Di essere figlio del Padre oscuro.
E quantunque Caino era cosciente
Delle parole di Uriele,
Prese Enoch; lo avvolse
Nell’oscuro Abbracciò.

E così fu come successe
Che Caino generò Enoch
E facendolo chiamò Enoch
La prima Città.
E successe che Enoch
Chiese un fratello, una sorella,
E Caino, padre indulgente,
Li diede ad Enoch, e i loro nomi
Furono Zillah, il cui sangue
Era la scelta di Caino
E Irad, la cui forza
Servì il braccio di Caino.

E questi Figli di Caino
Impararono come creare
La loro Progenie,
E Abbracciarono, senza pensare,
Molti dei Figli di Seth.

E allora il saggio Caino
Disse ai suoi discendenti:
“Poniamo fine a questi crimini.
Non ve ne saranno altri.”
E, poiché la sua parola era legge,
La sua progenie obbedì.

La città visse per secoli,
E divenne il centro
Di un potente impero.
Caino si mise in relazione
Con quelli diversi da lui.
I Figli di Seth
Lo conoscevano,
E lui, a sua volta,
Conosceva loro.





Ultima modifica di Victoria Rose Voltura il Sab Apr 28, 2012 1:58 pm - modificato 1 volta. (Motivazione : errore nel titolo ..)

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