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LIBRO DI ENOCH ( dal libro sessantunesimo al libro settantatreesimo ) Parte terza ed ultima

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LIBRO DI ENOCH ( dal libro sessantunesimo al libro settantatreesimo ) Parte terza ed ultima Empty LIBRO DI ENOCH ( dal libro sessantunesimo al libro settantatreesimo ) Parte terza ed ultima

Messaggio  Ospite Ven Giu 01, 2012 1:43 pm

LIBRO DI ENOCH ( dal libro sessantunesimo al libro settantatreesimo ) Parte terza ed ultima Libro_13



SESSANTAUNESIMO LIBRO
[1] Ora dunque, o figli miei, astenete il vostro cuore da ogni ingiustizia che il
Signore ha in orrore e più ancora da ogni anima vivente, quante ne ha create il
Signore . [2] Ciò che un uomo domanda al Signore per la sua anima, così lo
faccia per ogni anima viva. Perché nel grande secolo (1 bis) molti rifugi sono
preparati per l'uomo, dimore molto buone, dimore cattive senza numero. [3]
Beato chi va nelle case benedette, (poiché) nelle cattive non c'é soggiorno. [4]
Un uomo, quando mette una parola nel (suo) cuore di portare un dono davanti
al volto del Signore e le sue mani non lo fanno, allora il Signore respinge il
lavoro delle sue mani ed egli non ottiene nulla . [5] Se le sue mani lo fanno e il
suo cuore mormora e non cessa la sofferenza del suo cuore, la sua
mormorazione é senza frutto.

SESSANTADUESIMO LIBRO
[1] Beato l'uomo che nella sua pazienza porta un dono davanti al volto del
Signore, perché troverà ricompensa. [2] Un uomo quando con la sua bocca
fissa un termine per portare un dono davanti al volto del Signore e lo fa, allora
troverà ricompensa. Ma se adempie la sua parola dopo aver passato il tempo
fissato, il suo pentimento non é gradito [3] perché ogni ritardo fa scandalo.

SESSANTAREESIMO LIBRO
[1] Un uomo quando copre chi é nudo e dà pane all'affamato troverà
ricompensa, [2] ma se il suo cuore mormora, allora egli fa una perdita e non ci
sarà rimunerazione. [3] Quando il povero é sazio e il suo cuore é sprezzante,
allora perde tutta la sua opera buona e non otterrà (nulla), [4] perché il
Signore detesta ogni uomo sprezzante".

SESSANTAQUATTRESIMO LIBRO
[1] Accadde che quando Enoc ebbe parlato ai suoi figli e ai principi del popolo,
tutto il suo popolo e tutti i suoi vicini udirono che il Signore chiamava Enoc. Si
consultarono tutti dicendo: "Andiamo e salutiamo Enoc". [2] Si radunarono fino
a duemila uomini e vennero fino al luogo Azuchan dove c'erano Enoc e i suoi
figli [3] e gli anziani del popolo . Salutarono Enoc, [4] dicendo: "Tu, benedetto
(davanti) al Signore re eterno, benedici ora il tuo popolo e glorificaci (davanti)
al volto del Signore , [5] perché il Signore ti ha scelto per porti (come) colui
che toglie i nostri peccati" . [6] Enoc rispose al suo popolo, dicendo:

SESSANTACINQUESIMO LIBRO
[1] "Ascoltate, miei figli: prima che tutte le cose fossero, prima che avesse
luogo tutta la creazione, il Signore stabilì il secolo della creazione e dopo
questo fece tutta la sua creazione visibile e invisibile [2] e dopo tutto ciò creò
l'uomo secondo la sua immagine e mise in lui gli occhi per vedere e le orecchie
per udire e il cuore per pensare e la ragione per consigliare . [3] Allora il
Signore liberò il secolo a causa dell'uomo e lo divise in tempi [4] e in ore,
perché l'uomo mediti i cambiamenti dei tempi e la (loro) fine, l'inizio e la fine
degli anni e dei mesi e dei giorni e delle ore e perché calcoli la morte della sua
vita. [6] Quando avrà fine tutta la creazione che il Signore ha creato e ogni
uomo andrà al grande giudizio del Signore, [7] allora i tempi periranno e non ci
saranno più anni, né mesi né giorni e le ore non saranno più contate, [8] ma
sorgerà un solo secolo. Tutti i giusti che sfuggiranno al grande giudizio del
Signore si uniranno al grande secolo e il secolo insieme si unirà ai giusti e
saranno eterni. [9] In essi non ci sarà più fatica né dolore né afflizione né
attesa di violenza né pena né notte né tenebra, [10] ma avranno una grande
luce per l'eternità e un muro indistruttibile e avranno un grande paradiso ,
riparo di un soggiorno eterno. [11] Beati i giusti che sfuggiranno al grande
giudizio del Signore, perché i (loro) volti risplenderanno come il sole.

SESSANTASEIESIMO LIBRO
[1] Or dunque, miei figli, preservate le vostre anime da ogni ingiustizia, da
tutto ciò che il Signore ha odiato . [2] Camminate davanti al volto del Signore
e servite lui solo e portate ogni offerta davanti al volto del Signore. [4] Poiché
se levate lo sguardo al cielo, là c'é il Signore, poiché il Signore ha creato i cieli.
Se posate lo sguardo sulla terra e sul mare e pensate alle cose sotterranee,
anche là c'é il Signore, perché il Signore ha creato tutte le cose. [5] Nessuna
azione sarà nascosta al volto del Signore. [6] Nella pazienza, nella dolcezza e
nell'afflizione delle vostre tribolazioni, uscite da questo secolo di sofferenza".
Dopo il riassunto della metafisica enochica quello della morale.

SESSANTASETTESIMO LIBRO
[1] Mentre Enoc conversava col suo popolo, il Signore mandò tenebre sulla
terra e ci fu oscurità e l'oscurità coprì gli uomini che stavano con Enoc. [2] Gli
angeli si affrettarono e gli angeli presero Enoc e lo innalzarono nel cielo più alto
e il Signore l'accolse e lo pose davanti al suo volto nei secoli. L'oscurità si
allontanò dalla terra e ci fu luce [3] e il popolo vide e comprese in che modo
Enoc era stato preso e glorificarono Dio e andarono nelle loro case.

SESSANTOTTESIMO LIBRO
[5] Matusalemme e i suoi fratelli, i figli di Enoc, si affrettarono e costruirono un
altare nel luogo Azuchan di dove Enoc era stato preso [6] e presero montoni e
buoi e li sacrificarono (davanti) al volto del Signore. [7] Chiamarono tutto il
popolo che era venuto con loro alla letizia e il popolo portò doni ai figli di Enoc
e fecero letizia e gioia per tre giorni.

SESSANTANOVESIMO LIBRO
[1] Nel terzo giorno, al tempo della sera, gli anziani del popolo parlarono a
Matusalemme, dicendo: "Vieni e sta' (davanti) al volto del Signore e (davanti)
al volto del tuo popolo e di fronte all'altare del Signore e sarai glorificato nel
tuo popolo". [2] Matusalemme rispose al suo popolo: "Oh, il Signore, Dio di
mio padre Enoc, é lui stesso che si innalzerà un sacerdote sul suo popolo". [3]
Il popolo attese tutta quella notte nel luogo Azuchan [4] e Matusalemme restò18
presso l'altare e pregò il Signore e disse: "Signore di tutto il secolo, che sei
l'unico, che hai scelto nostro padre Enoc, tu, Signore rivela un sacerdote per il
tuo popolo e fa intendere ai cuori di temere la tua gloria e di fare tutto secondo
la tua volontà". [5] Matusalemme si addormentò e il Signore gli apparve in una
visione notturna e gli disse: "Ascolta, Matusalemme, io sono il Signore, Dio di
tuo padre Enoc; ascolta la voce del tuo popolo e sta di fronte a loro e di fronte
al mio altare e ti glorificherò di fronte a questo mio popolo per tutti i giorni
della tua vita". [6] Matusalemme, levatosi dal suo sonno, benedisse colui che
gli era apparso. [7] Gli anziani del popolo si rivolsero il mattino a Matusalemme
e il Signore Dio diresse il cuore di Matusalemme ad ascoltare la voce del popolo
ed egli disse loro: "Il Signore nostro Dio, ciò che é bene ai suoi occhi, lo faccia
su questo suo popolo". [8] Sarsan , Charmis e Zazas e gli anziani del popolo si
affrettarono e avvolsero Matusalemme in una veste splendida e misero una
corona brillante sul suo capo. [9] Il popolo si affrettò e il popolo condusse
montoni e buoi e degli uccelli tutto ciò che é accuratamente scelto, a
Matusalemme da sacrificare (davanti) al volto del Signore e di fronte al popolo.
[10] Matusalemme salì al luogo di sacrificio del Signore, come la stella del
mattino che si alza e tutto il popolo andò al suo sèguito. [11] Matusalemme
stette presso l'altare e tutto il popolo intorno all'altare. [12] Gli anziani del
popolo, presi i montoni e i buoi, li legarono per le quattro zampe e li posero a
capo dell'altare [13] e il popolo disse a Matusalemme: "Prendi il tuo coltello e
sgozza questi (animali) accuratamente scelti (davanti) al volto del Signore".
[14] Matusalemme tese le sue mani al cielo, invocò il Signore, dicendo:
"Ahimé, o Signore! Chi sono io per stare a capo del tuo altare e alla testa di
tutto il tuo popolo? [15] Ora, o Signore, Signore, getta lo sguardo sul tuo servo
e sulla testa di tutto il tuo popolo e su tutto ciò che é stato accuratamente
scelto e dà la grazia al tuo servo di fronte a questo popolo perché comprenda
che sei tu che hai stabilito un sacerdote per il tuo popolo". [16] Accadde che,
mentre Matusalemme pregava, l'altare fu scosso e il coltello si sollevò
dall'altare e il coltello balzò nelle mani di Matusalemme di fronte a tutto il
popolo. Tutto il popolo si mise a tremare e glorificò il Signore. [17]
Matusalemme fu onorato (davanti) al volto del Signore e di fronte a tutto il
popolo da quel giorno. [18] Matusalemme prese e sgozzò tutto ciò che era
venuto dal popolo. Il popolo gioì e fu in letizia davanti al volto del Signore e al
volto di Matusalemme in quel giorno [19] e poi se ne andarono nelle loro case.

SETTANTESIMO LIBRO
[1] Matusalemme da quel giorno stette a capo dell'altare e a capo di tutto il
popolo. Nel 1480 visitò tutta la terra e ricercò tutti coloro che avevano creduto
nel Signore e coloro che avevano cambiato li corresse e li convertì e non si
trovò un uomo che si allontanasse dal volto del Signore per tutti i giorni che
visse Matusalemme. [2] Il Signore benedisse Matusalemme ed ebbe
benevolenza per i suoi sacrifici e per i suoi doni e per tutto il servizio che egli
servì (davanti) al volto del Signore. [3] Dopo il termine dei giorni di
Matusalemme, il Signore gli apparve in una visione notturna e gli disse:
"Ascolta, Matusalemme, io sono il Signore , Dio di tuo padre Enoc. Voglio che
tu sappia che sono finiti i giorni della tua vita e si é avvicinato il giorno del tuo
riposo. [4] Chiama Nir il secondo figlio di tuo figlio Lamech e rivestilo delle tue19
vesti sacre e lo porrai presso il mio altare e gli dirai tutto ciò che gli avverrà nei
suoi giorni. Perché si avvicinano i tempi della distruzione di tutta la terra e di
ogni uomo e di tutto ciò che si muove sulla terra. [5] Poiché nei suoi giorni ci
sarà un grande disordine sulla terra, perché l'uomo é diventato invidioso del
suo prossimo e popolo si scaglierà contro popolo e nazione solleverà guerra
contro nazione, tutta la terra si riempirà di sangue e di malvagio disordine. [6]
Per di più abbandoneranno il loro creatore e adoreranno ciò che é fisso nel
cielo e ciò che cammina sulla terra e le onde del mare e l'Avversario esulterà e
gioirà delle loro (11 bis) opere per la mia afflizione. [7] Tutta la terra cambierà
il suo ordine e ogni frutto e ogni erba cambieranno i loro tempi perché
aspetteranno il tempo della distruzione. E tutte le nazioni cambieranno sulla
terra per la mia afflizione. [8] Allora io comanderò all'abisso: esso uscirà e si
precipiterà sulla terra e i depositi delle acque celesti usciranno e si
precipiteranno sulla terra in una grande materia secondo la prima materia [9]
e tutta la costituzione della terra perirà e tutta la terra sarà scossa e sarà
privata della sua saldezza da quel giorno. [10] Allora io preserverò Noé, figlio
primogenito di tuo figlio Lamech e farò sorgere dal suo seme un altro mondo e
il suo seme durerà nei secoli. [11] Matusalemme, levatosi dal suo sonno, si
afflisse grandemente del sogno. Chiamò tutti gli anziani del popolo e raccontò
tutto quanto gli aveva detto il Signore e la visione di ciò che gli era apparso dal
Signore. [12] Il popolo s'afflisse della sua visione e gli rispose: "Il Signore ha il
potere di fare secondo la sua volontà e ora fa tutto come il Signore ti ha
detto". [13] Matusalemme chiamò Nir, il secondo figlio di Lamech e lo rivestì
con le vesti del sacerdozio di fronte a tutto il popolo e lo pose a capo dell'altare
e gli insegnò tutto quanto (doveva) fare tra il popolo. [14] Matusalemme disse
al popolo: "Ecco Nir, egli sarà di fronte a voi, da questo giorno, la guida dei
principi". [15] Il popolo rispose a Matusalemme: "Lo sia per noi e sia la parola
del Signore, come l'ha detta a te". [16] Mentre Matusalemme parlava al
popolo, il suo animo si turbava e piegò le ginocchia e stese le sue mani al cielo
e pregò il Signore e mentre egli pregava, il suo spirito uscì. [17] Nir e tutto il
popolo si affrettarono e costruirono un sepolcro per Matusalemme e posero per
lui l'incenso e la canna e molte cose sacre. [18] Nir e il popolo andarono,
sollevarono il corpo di Matusalemme e lo posero nel sepolcro che gli avevano
costruito e lo ricoprirono. [19] Il popolo disse: "Benedetto é stato
Matusalemme (davanti) al volto del Signore e di fronte a tutto il popolo". Di là
si riunirono e Nir disse al popolo: "Affrettatevi oggi, portate il montone e il toro
e la tortora e la colomba, affinché sacrifichiamo (davanti) al volto del Signore e
rallegratevi oggi e poi andate nelle vostre case". [20] Il popolo ascoltò Nir il
sacerdote, si affrettarono e condussero (gli animali) e li legarono a capo
dell'altare. [21] Nir prese il coltello del sacrificio e sacrificò (davanti) al volto
del Signore. [22] Il popolo si affrettò e fece (ciò che doveva) e gioì; (davanti)
al volto del Signore tutto il giorno glorificarono il Signore Dio salvatore di Nir e
di fronte al popolo. Da quel giorno ci fu pace e ordine su tutta la terra nei
giorni di Nir, per02 anni. [23] Dopo questo il popolo si allontanò dal Signore e
cominciarono a essere invidiosi l'uno dell'altro e popolo si sollevava contro
popolo e nazione si levò in guerra contro nazione [26] e ci fu grande
turbolenza. Nir, il sacerdote, l'udì e si afflisse grandemente e disse nel suo20
cuore: "Il tempo é giunto, piaccia a Dio e la parola che il Signore ha detto a
Matusalemme, padre di mio padre".

SETTANTUNESIMO LIBRO
[1] Ecco, la moglie di Nir, Sofonim , essendo sterile non aveva generato (figli)
a Nir. [2] Sofonim era al tempo della vecchiaia e nel giorno della morte e
concepì nel suo grembo e Nir il sacerdote non aveva dormito con lei dal giorno
nel quale il Signore lo aveva posto di fronte al popolo. [3] Sofonim ebbe
vergogna e si nascose tutti i giorni e nessuno del popolo lo venne a sapere. [4]
Era al giorno del parto e Nir si ricordò di sua moglie e la chiamò da lui nella
(sua) casa per conversare con lei. [5] Sofonim andò da suo marito ed ecco, era
gravida al tempo del parto. [6] Vedendola, Nir si vergognò grandemente di lei
e le disse: "Perché hai fatto questo, o donna, e mi hai svergognato di fronte a
tutto il popolo? Ora vattene da me, va dove hai concepito la vergogna del tuo
ventre, perché io non insudici le mie mani su di te e pecchi (davanti) al volto
del Signore". [7] Sofonim rispose a suo marito, dicendo: "Ecco, o mio signore,
il tempo della mia vecchiaia e non c'é stato in me l'ardore della giovinezza e
non so come é stata concepita l'indecenza del mio grembo". [8] Nir non la
credette e Nir le disse una seconda volta: "Vattene da me, perché non ti
colpisca e pecchi (davanti) al volto del Signore". [9] Accadde che mentre Nir
parlava a sua moglie, Sofonim cadde ai piedi di Nir e morì. [10] Nir si afflisse
grandemente e disse nel suo cuore: "Le é forse successo per la mia parola?" .
[11] E ora, misericordioso (é) il Signore eterno, perché la mia mano non é
stata su di lei" . [12] Nir si affrettò e chiuse la porta della sua casa e andò da
suo fratello Noé e gli raccontò tutto ciò che era successo a sua moglie. [13]
Noé si affrettò verso la camera di suo fratello e l'aspetto della moglie di suo
fratello (era) nella morte e il suo ventre (era) nel tempo del parto . [14] Noé
disse a Nir: "Non essere afflitto, Nir, fratello mio, perché il Signore oggi ha
coperto la nostra vergogna, perché nessuno del popolo lo sa e [15] ora
affrettiamoci, seppelliamola e il Signore coprirà la nostra onta". [16] Posero
Sofonim su un letto, la rivestirono di vesti nere, chiusero la porta e scavarono
tombe in segreto. [17] Quando furono usciti verso la sua tomba, il fanciullo
uscì dal cadavere di Sofonim ed era seduto sul letto. Noé e Nir entrarono per
seppellire Sofonim e videro il fanciullo seduto presso il cadavere, che stava
asciugando il suo vestito. [18] Noé e Nir si spaventarono molto: il fanciullo era
infatti compiuto nel corpo, parlava con la sua bocca e benediceva il Signore.
[19] Noé e Nir lo guardarono molto, dicendo: "Questo (viene) dal Signore,
fratello mio". Ed ecco il sigillo del sacerdozio (era) sul suo petto ed (era)
glorioso d'aspetto. [20] Noé disse a Nir: "Fratello, ecco che il Signore rinnova
la dimora della santificazione dopo di noi". [21] Nir e Noé si affrettarono e
lavarono il fanciullo e lo rivestirono delle vesti del sacerdozio. Nir gli diede i
pani benedetti ed egli mangiò. E lo chiamarono col nome di Melchisedec. [22]
Noé e Nir presero il corpo di Sofonim, la svestirono delle vesti nere, lavarono il
suo corpo e la vestirono di vesti luminose e scelte e le costruirono un'altra
tomba. [23] Noé, Nir e Melchisedec andarono e la seppellirono pubblicamente
(e) onorevolmente. Noé disse a suo fratello: "Custodisci il fanciullo in segreto
fino al tempo (favorevole), perché il popolo é diventato malvagio su tutta la
terra e, vedendolo, in qualche modo lo faranno morire". Noé andò al suo luogo.21
[24] Ed ecco tutte le iniquità su tutta la terra nei giorni di Nir. [25] Nir si
affliggeva assai più per il fanciullo, dicendo: "Che cosa farò di lui?". Tendendo
le sue mani verso il cielo, Nir invocò il Signore, dicendo: "Ahimé, o Signore
eterno, tutte le iniquità si sono moltiplicate sulla terra nei miei giorni e io
comprendo che la nostra fine é vicina. [26] Ora, Signore, che cos'é
l'apparizione di questo fanciullo e qual é il suo destino e che cosa farò di lui,
perché non sia coinvolto con noi in questa distruzione?". [27] Il Signore udì
Nir, gli apparve in una visione notturna e gli disse: "Ecco, Nir, una grande
perdizione ha già avuto luogo sulla terra: non la soffrirò, né la sopporterò più.
Ecco, io penso di far cadere in breve giù sulla terra una grande distruzione;
[28] ma per il fanciullo non preoccuparti, Nir, poiché io tra poco manderò il mio
arcangelo Michele e prenderà il fanciullo e lo deporrà nel paradiso dell'Eden.
[29] Non perirà con quelli che devono perire e io l'ho mostrato e sarà il mio
sacerdote dei sacerdoti nei secoli Melchisedec; io lo santificherò e lo
trasformerò in un grande popolo che mi santificherà". [30] Nir, levatosi dal suo
sonno, benedisse il Signore che gli era apparso, dicendo: "Benedetto il Signore
Dio dei nostri padri, che non ha dato biasimo al mio sacerdozio nel sacerdozio
dei miei padri, perché la tua parola ha creato un grande sacerdote nell'utero di
Sofonim mia moglie. [31] Poiché io non avevo discendenza e questo fanciullo
sia al posto della mia discendenza ed egli diventerà mio figlio e tu lo conterai
con i tuoi servi, [32] con Sonfi e Onoch e Rusi e Milam e Seruch e Arusan, Nail
ed Enoc e Matusalemme e il tuo servo Nir [33] e Melchisedec sarà il capo dei
sacerdoti in un'altra stirpe. [37] So infatti che questa stirpe finirà nella
confusione e che tutti periranno e Noé mio fratello sarà conservato in un'altra
stirpe per la procreazione e dalla sua stirpe sorgerà un popolo numeroso e
Melchisedec diventerà il capo dei sacerdoti in un popolo di un regno che ti
serve, o Signore.

SETTANTADUESIMO LIBRO
[1] Accadde che quando il fanciullo ebbe terminato quaranta giorni nella
dimora di Nir, il Signore disse all'arcangelo Michele : "Scendi sulla terra da Nir
il sacerdote e prendi il fanciullo Melchisedec che é con lui e ponilo nel paradiso
dell'Eden in custodia. Infatti già si é avvicinato il tempo e io lascerò andare
tutte le acque sulla terra e perirà tutto ciò che c'é sulla terra [2] e io lo rialzerò
in un'altra stirpe e Melchisedec sarà il capo dei sacerdoti in quella stirpe. [3]
Michele si affrettò e volò giù di notte. Nir dormiva di notte sul suo letto e
Michele, apparsogli gli disse: "Così parla il Signore a Nir: Consegnami il
fanciullo che ti ho affidato". [4] Nir non riconobbe colui che gli parlava e il suo
cuore era turbato: "Il popolo, venuto a sapere del fanciullo, disse, lo prenderà
e l'ucciderà? Poiché il cuore del popolo é diventato malvagio davanti al volto
del Signore". Rispose a Michele e disse: "Io non ho (nessun) fanciullo e non
riconosco chi parla con me". [5] Michele gli rispose: "Non temere, Nir, io sono
l'arcangelo Michele. Il Signore mi ha mandato ed ecco, io prenderò oggi il tuo
fanciullo e andrò con lui e lo deporrò nel paradiso dell'Eden". [8] Nir si ricordò
del suo primo sogno e credette e rispose a Michele: "Benedetto il Signore che
ti ha mandato oggi da me e ora benedici il tuo servo Nir e prendi il fanciullo e
fa di lui tutto ciò che ti é stato detto". [9] Gabriele prese il fanciullo
Melchisedec quella notte sulle sue ali e lo depose nel paradiso dell'Eden. [10]22
Nir si levò il mattino e andò in casa e non trovò il fanciullo . Nir ne ebbe gioia e
afflizione grandemente, perché aveva il fanciullo al posto di un figlio.

SETTANTAREESIMO LIBRO
Al nostro Dio gloria sempre e adesso e ognora e nei secoli dei secoli. Amen.

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