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In Principio fu Caino ....

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Messaggio  Ospite Sab Apr 28, 2012 4:16 pm

In Principio fu Caino .... Caino10

E Caino vagabondò attraverso la terra di Nod ed era solo nel suo dolore. Trascorso un anno, Caino tornò dai Figli di Seth, posto che il suo esilio era giunto al termine.

Coloro che lo videro furono intimoriti dal suo potere, poiché vedevano il suo marchio, ma non comprendevano che cosa esso significasse. Essi lo accolsero e lo acclamarono re della Prima Città, divenendo i suoi leali sudditi.

Eppure, nonostante questo, Caino era solo. Egli era differente da tutti coloro che abitavano la città. Egli era un Dio tra gli uomini, potere circondato da passività. Regnò saggiamente e giustamente, assumendo su di sé il ruolo di protettore della Prima Città e di guardiano della sua gente. E tuttavia, nonostante fosse onorato e riverito, era anora temuto dalla gente, né essi potevano comprendere il suo dolore.

E queste tenebre che albergavano nell’animo di Caino crebbero sempre più velocemente. Egli proibì la venerazione dell’Unico Dio. E così facendo rivelò la propria natura oscura, mettendo da parte i freni che aveva imposto a se stesso. La sua fame crebbe e la sua sete poteva essere saziata solo attraverso orge di sangue. La sua gente iniziò a temerlo e le loro suppliche presto cessarono, posto che essi non desideravano attirare in alcun modo l’attenzione del loro Dio Impazzito.

La solitudine di Caino crebbe.

Immergendosi nelle arti oscure e proibite, Caino provò a cercare la risposta ai suoi dilemmi. Ed essa gli apparve una notte in cui si era unito con dei Demoni. Nn'theraq'pss, uno dei grandi Signori degli Inferi, apparse di fronte a lui. Egli offri di rivelare a Caino la conoscenza segreta con cui porre fine alla sua solitudine.

“Che cosa chiedi in cambio?” domandò Caino “Posto che io so dai miei studi che la tua stirpe non fa nulla senza una contropartita”

“Desidero molto poco,” replicò Nn'theraq'pss “per certo non desidero la tua anima, posto che non ne hai una”. Il cuore di Caino si fece pesante a quelle parole.

“In cambio, tutto ciò che io chiedo è che una linea dei tuoi figli diventi mio araldo e sacerdote. Desidero essere adorato sulla Terra, per schernire l’Unico Dio”.

Caino accettò.

Trascorse sei notti, i segreti dell’Abbraccio furono rivelati a Caino e, la settima notte, la notte in cui si preparava a creare il suo primo figlio, gli apparve un angelo. Uriel, l’Angelo della Morte gli parlò e disse:

“Caino, nonostante tu sia potente e marchiato da Dio, sappi una cosa: ogni figlio che genererai porterà su di sé la tua maledizione, ogni figlio che genererai camminerà per l’eternità nella Terra di Nod, avrà timore del fuoco e della luce, berrà solo sangue e si nutrirà solo di cenere”

“E fin tanto che essi porteranno il seme della gelosia del loro genitore, cospireranno e combatteranno per sempre tra di loro. Desisti dal maledire i nipoti di Adamo che tentano di camminare nella giustizia, Caino! Ferma il tuo terribile abbraccio!”.

Ma Caino non intese le parole di Dio e quella notte creò il suo primo figlio, Enoch. Caino rese Enoch il signore della Prima Città ed apprezzò la compagnia di suo figlio, scoprendo il piacere che essa gli arrecava.

E tuttavia Enoch si sentì solo ed implorò Caino affinché gli concedesse un fratello ed una sorella, e caino generò Zillah e Irad. E Zillah e Irad generarono essi stessi figli propri.

E Caino gettò il suo sguardo sulla Città che aveva creato per il bene della stirpe di Seth e vide chiaramente come il male e la decadenza erano scesi su di essa. E per la prima volta nella sua vita Caino provo dolore per ciò che aveva fatto.

Giunse il Gran Diluvio e Caino sentì che esso era la punizione inferta dall’Unico Dio per il male che aveva causato. E così Caino vagò per la Terra di Nod ancora una volta, lasciando i suoi figli soli con se stessi, con la sola raccomandazione di non creare più discendenti della sua linea.

Enoch seguì Caino, supplicandolo di tornare, ma le sue preghiere giunserò ad orecchie sorde. Enoch tornò allora dai suo fratelli e sorelle e creò la Seconda Città.

E tuttavia Enoch si sentiva ancora solo, poichè non desiderava la compagnia dei suoi fratelli , sentendo grandemente la mancanza del padre. E nella sua solitudine, Egli creò il suo proprio figlio. Abbracciò due gemelli ed i loro nomi erano Arikel e Malkav. Ed Enoch provò gioia per quello che aveva fatto, poiché Arikel era una scultrice e Malkav un eclettico interprete.

Trascorsero gli anni e la gioia di Enoch svanì. Egli vide i suoi figli cadere nella malvagità e nella decadenza, così come prima di essi avevano fatto lui ed i suoi fratelli e seppe così come si era sentito Caino. Cercando risposte alla propria esistenza, egli lascio la sua progenie e seguì le orme del padre, vagando nella Terra di Nod. E fu nella Terra di Nod che Enoch fece il suo più grande errore, quello che avrebbe ripagato il patto fatto da Caino anni prima.

In un momento di debolezza, Enoch fece quello che aveva giurato non avrebbe mai più commesso una seconda volta.

A lungo aveva errato nelle pianure bruciate della Terra di Nod, rifuggendo i raggi della luce così come i serpenti si gettano nelle profondita della terra in attesa della notte. A lungo si era sostentato con il sangue dei soli animali, posto che aveva giurato di non consumare mai più sangue della stirpe di Seth.

Tuttavia, I molti anni trascorsi nel deserto furono la sua rovina, poichè la sua fame crebbe molto più di quanto egli potesse controllarla. E così accadde che, durante il suo vagabondare, egli incontrò un mortale che sedeva accanto ad un oasi. E la fame di Enoch lo sopraffece ed egli si scagliò su di lui a guisa di un grande banchetto e ne fu sopraffatto; attaccò il mortale e bevve avidamente il suo sangue fino a che l’ultima goccia non rimase sulle sue labbra. Solo allora, placata la fame, Enoch vide il volto dell’uomo per la prima volta.

Era un viso sereno , pieno di compassione e gentilezza. Ed Enoch sentì profonda vergogna per ciò che aveva fato, e nella sua fragilità, condivise il suo sangue con la sua vittima, facendone suo figlio. In tal modo Enoch generò Saulot.

Enoch trascorse un anno con Saulot, parlando di una gran quantità di cose, non già come un genitore farebbe col proprio figlio, ma da fratello a fratello. Saulot era un uomo di ingegno e discernimento e possedeva una saggezza superiore ai suoi anni. Egli fu di grande conforto per Enoch, fino a che la Bestia che dormiva dentro di lui iniziò a svegliarsi.

Ciò gettò Enoch nella disperazione. Saulot, il migliore dei suo figli. Saulot, colui che Enoch aveva eletto a suo successore. Saulot la Bestia. E nella sua disperazione, Enoch fuggì ancora una volta nella Terra di Nod per non fare mai più ritorno.

Saulot creò numerosi figli in assenza del suo Sire, scegliendoli a suo propria immagine e somiglianza tra filosofi, studiosi e sacerdoti. E per quanto essi fossero tutti frutto della sua discendenza, essi si combattevano tra loro come fossero nemici. Saulot fu intristito da tale visione e vide infine il male che le sue azioni avevano causato. Così, come il suo sire, e Caino prima di lui, Saulot fuggì ad est, nella Terra di Nod, sperando di trovare uno scopo per la sua vita.

Fu lì, nella Terra di Nod, che Saulot cambiò. Ripudiò le sue azioni e trovò la determinazione per cambiare in positivo gli errori che aveva prodotto sino ad allora. Desiderò allora il perdono per le sue azioni ed un modo per sconfiggere la Bestia. Quando cadde in un sonno profondo, un angelo del Signore gli apparve. “Saulot”, disse “tu solo tra i tuoi fratelli hai chiesto il perdono. Sappi che il Signore è un Dio Giusto e che le tue suppliche per il perdono sono state ascoltate. Torna tra la tua gente e diffondi tra loro la dottrina della salvezza; che coloro che cercano il luogo di Golconda possano trovarlo”. Saulot si svegliò e chiamo il posto in cui era caduto addormentato Golconda. Trnò quindi nel mondo della sua progenie affinché egli potesse comunicare loro il suo stato di pace, mostrando il marchio che era stato posto su di lui come segno del suo pentimento; un terzo occhio era infatti apparso sulla sua fronte mentre dormiva, a suggellare la sua redenzione.

Coloro che Saulot abbracciò da quel giorno in poi furono esseri che vivevano nel peccato e nella perdizione. Attraverso l’abbraccio, la loro intrinseca natura veniva mostrata alla loro anima, in modo che essi potessero redimersi. In tal modo Saulot salvo numerosi esseri umani durante i suoi viaggi.

Il più grande fallimento di Saulot fu tuttavia costituito dalle azioni compiute ben prima della sua redenzione. Il suo primo figlio non cercò mai la redenzione che egli offriva e rifiutò il perdono offerto dall’Unico Dio. Anzi, egli lo maledì per il marchio che aveva posto sulla sua stirpe e si volse definitivamente ai poteri infernali.

Ed allora nacquero i Baali, la più malvagia linea di Caino, il seme maledetto di Enoch, l’adempimento del contratto stipulato tanto tempo fa.

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