Una Storia....
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Una Storia....
Da dove vengo io tutto è possibile, i sogni si
avverano.. le speranze si realizzano..
Da dove vengo io non ci sono ne limiti ne
confini che non si possano varcare, ma a volte
succede che il sogno si infranga come spuma di mare sugli scogli.
Vivo in questo mondo da molto tempo, ho
visto, sentito, vissuto, incontrato ogni sorta di
creatura e luogo, ho visto amori, amicizie, odio
e guerre.
Quella che racconterò io, è una storia diversa da ogni altra
; perché i protagonisti sono nella loro unicità
due creature totalmente diverse, bellissime
certo, ma differenti.
Un re potente e assoluto governava il suo
popolo con mano ferma e spietata, Egli difendeva strenuamente ciò che gli
apparteneva, cose e persone, nessuno osava
contraddirlo, nessuno immortale o umano che
fosse, avrebbe mai osato frapporsi tra lui e le
sue scelte.
Tutti ubbidivano ciecamente , con timore e rispetto, sia che abitassero all'interno delle mura
del suo castello o nei suoi dintorni, Egli era la
legge e la loro unica sicurezza e protezione.
Solo questo era importante: Egli era creatura
notturna e solitaria da secoli, non provava
nessun sentimento mortale perchè aveva dimenticato di averne persino avuti di
sentimenti; il suo aspetto era quello di un
giovane fiero e possente dalla pelle
bianchissima come il marmo, occhi neri e uno
sguardo gelido che trapassava i pensieri e
scrutava ogni essere davanti a sè , mettendone a nudo lo spirito.
Nel suo petto il cuore non batteva, nelle sue
vene misto al suo scorreva solo il sangue dei
malcapitati,vittime, che erano destinati ad
essere il suo pasto e la costante brama di
sangue che gli serviva da nutrimento ed era necessario alla sua sopravvivenza, gli faceva
fare cose atroci, indicibili, agli occhi dei mortali
che lo temevano come la morte stessa.
Molti dei suoi sudditi non lo avevano mai visto,
Egli non frequentava neanche le sale del suo
palazzo,ma tutti sapevano che Egli era reale, esisteva e li guardava, i passi veloci si udivano
veloci attraversava i corridoi del suo palazzo, un
palazzo reale, edificio magnifico ricco di storia e
mistero.
Alle pareti gli affreschi delle battaglie che Egli
aveva combattuto e vinto attraverso innumerevoli secoli e ritratti e quadri della sua
famiglia, attraverso i quali i nuovi giunti in quel
luogo potevano conoscere il Sovrano di quei
luoghi.
Molte donne mortali lo amarono o furono
convinte di nutrire tale trasporto nei suoi confronti,esse lo idolatravano come un dio in
terra ma solo una misteriosamente riuscì ad
attirare la sua curiosità e la sua attenzione ed a
conquistarlo.
Una donna diversa speciale quanto lui e
altrettanto fuori dal comune,quella piccola giovane bruna dagli occhi castani con pagliuzze
d'oro che risplendevano come oro, era una
regina elfa della luce, un elfa che dedicava la
sua esistenza alla cura del suo popolo.
Essi si incontrarono quando e come il giorno e la
notte si incontrano all'orizzonte di un lago dissolvendosi l'uno nelle braccia dell'altro.
Il loro primo incontro avvenne giacchè, lei
aveva bisogno di aiuto, i confini del suo regno
erano minacciati dall'assedio dei Lycan e i suoi
elfi benché maestri nell'arte della guerra non
riusciano a sconfiggerli e ricacciarli nelle loro terre..
Il Re vampiro,conquistato dal carattere e dalla
forza d'animo letti negli occhi dell'elfa,
accondiscese ad aiutarla ed arrivò con il suo
esercito e così l'eterna lotta tra vampiri e lycan
ebbe un epilogo scontato.. I vampiri vinsero e il Re e l'elfa si giurarono
amore eterno, ma in questa storia c'è un grande
ma.....
I figli del Re non vollero che il Padre prendesse
come sposa una creatura della luce, pensando
che avrebbe sconvolto l'ordine del loro quieto Regno e disubbidendo al loro Sovrano si
ribellarono e gli scontri e nuove guerre
scaturirono, dissidi dettati per la maggior parte
da gelosie e avidità.
Il Re e l'elfa si amarono per lungo tempo di
nascosto,inseguendosi, finchè Egli decise che era arrivato il giorno delle nozze, e che nulla li
avrebbe mai più separati erano cosi dolci e
innamorati, e avevano vissuto per lungo
lunghissimo tempo l'uno per l'altra, certo, da
amanti e nascosti agli occhi di tutti.
Soli con il loro amore e dimenticando tutto, liberi dalle catene delle resonsabilità che il loro
ruolo imponeva e con la vita sempre sotto gli
occhi di tutti eppur sempre soli quando
sedevano su quel trono che ognuno di essi
occupava.
Le loro anime erano sempre unite ma i loro corpi si incontravano solo quando potevano.
Avevano vissuto una unione proibita e
osteggiata da tutti,ma, una notte dopo essersi
amati nel bosco stesi sul terreno e usando come
coperta il mantello del Re, Egli stringendola a sè
e sollevandole il mento con due dita, fissando gli occhi nei suoi con amore e passione infinita,
le disse:
"Sposiamoci, rendiamo lecita e pubblica la
Nostra Unione,Voi lo meritate e Io come Re ho
sempre anteposto il benessere dei miei sudditi
e del mio Regno alla mia stessa persona ed ai miei sentimenti ed ai Vostri, ma ora voglio
pensare a Voi e Me... pensare a noi".
Lei si strinse tra le sue braccia, e prendendogli
la mano, la portò sul suo cuore e poi sul suo
volto ed infine sfiorò le labbra gelide di Lui, con
un bacio dolce e appassionato, commossa e tremante a quelle parole..Quasi non riusciva a
credere che finalmente il suo sogno potesse
diventare realtà, rimaneva lì muta con un lieve
sorriso sulle labbra piene ancora calde da quel
bacio che si erano appena scambiati.. continuò a
stringersi a lui come se temesse di vederlo sparire con la luce del sole che stava ormai
affacciandosi sulle colline poco lontane da loro.
In quei baci, l'uno ritrovava il sapore e l'amore e
la passione dell'altro, godendo a pieno di ogni
momento che per loro diventava eterno,
persino il tempo si fermava, taceva per non turbare il loro amore ..
Essi speravano di condurre alla ragione i loro
popoli, eliminando così i loro iniziali egoismi e
la innata diffidenza che regnava anch'essa
sovrana tra le due specie, ma fu un sogno
infranto .. Tornarono insieme al castello, mano nella
mano,ma la reazione delle figlie del Re fu
inattesa e sgradita,esse si rivoltarono contro il
loro Padre, con un impeto da far impallidire il Re
che le guardava deluso, impietrito e
amareggiato ma loro non vollero sentire ragione alcuna e maledissero e cacciarono la regina elfa.
Quest'ultima, quieta e serena apparentemente,
tornò nel suo bosco, preparandosi però per un
altra battaglia..
Sapete gli elfi sono molto pacifici quanto fieri e
orgogliosi e lei riuni' il consiglio del suo regno , laddove si decise che quella sarebbe stata
l'ultima battaglia.
Il sole era appena tramontato sul castello e i
vampiri iniziavano a risvegliarsi dal loro sonno
diurno ,quando frecce e urla di guerra ruppero il
silenzio: un armata a cavallo si stava muovendo contro di loro.
Senza dar loro il tempo di reagire i cavalieri
della regina si avventarono sui vampiri che
ancora insonnoliti non riuscivano a reagire con
la prontezza che li distingueva solitamente, si
videro anche troppo presto sopraffatti dalla furia e dall'odio che giustamente provavano i loro
nemici, la loro regina era stata offesa e
crudelmente cacciata via come fosse una donna
qualunque.
Il Re era dovuto partire per sbrigare affari con
alleati e stringere nuove alleanze, gli elfi si mossero inesorabili e veloci, i vampiri,colti
impreparati, cercarono vanamente di
difendersi..
Tutto fu vano ed inutile, perirono la maggior
parte di essi,caddero le loro teste e furono
gettate lontano dai corpi,e i sopravvissuti vennero portati al cospetto della regina che ora
li guardava soddisfatta e maligna brandendo una
spada insanguinata
"Voi avete voluto questo! vampiri! stolti esseri
senza sentimenti ne misericordia; guarda!!"
Tuonò contro una vampira, intimandole di alzare il capo e spostare lo sguardo sulle rovine del
palazzo " Questo è ciò che rimane della tua
casa; solo macerie! e rovine! e per cosa? Avete
deciso che vostro Padre non può amarmi?"
La vampira non fece in tempo a risponderle,che
la regina le stacco la testa ed essa ruzzolò giù per quello che rimaneva delle scale.
Gli Elfi come erano arrivati decisero di tornare a
casa e la regina prima di partire lasciò due rose
una bianca e una rossa intrecciate tra loro per
terra.
Dopo poco tempo........ il tempo in questo mondo è un entità relativa ,il Re tornò e vide
solo rovine ed i corpi dei suoi sudditi e della
maggior parte dei suoi figli,smembrati e sparsi
dappertutto ,vide le due rose ,intrecciate
insieme e nonostante l'ira che lo sopraffaceva di
fronte a tale scempio,l'amore per lei fu più forte,il dolore fu più grande e corse veloce
verso il lago del bosco.
Con immenso dolore si recò sulle sponde del
lago che erano state tante volte testimoni del
loro amore e della loro passione, si guardò
intorno con aria quasi smarrita, quantunque fosse un Re agli occhi dei suoi sudditi in quel
momento era solo una creatura triste per aver
perso la sua amata, una creatura che ancora
riusciva a fargli correre il sangue nelle vene e
che aveva trovato la via per arrivare al suo
cuore sepolto dietro quella maschera gelida che portava solitamente davanti a tutti. Guardava il
lago con occhi vacui cercandola ma intorno a lui
solo il silenzio di quei luoghi ameni rispondeva
alla sua muta domanda.
Infine spinto da quel dolore sordo che sentiva
ormai dentro di se chiamò a gran voce la sua regina.
La chiamò a lungo,ma la sua amata non rispose.
La regina si era condannata a tornare nelle
profondità del lago, lontano da urla e guerre
inutili che offendevano la sua anima e di
chiudersi nel silezio di un lungo sonno eterno, dal quale decise di non volersi più risvegliare.
Il Re si disperò, urlò cercando invano la morte,
Egli era immortale nulla pèoteva privarlo della
vita che ormai gli era stata data.
Si racconta che sopravvisse e che vaghi ancora
in questo mondo, ma non sarà mai più lo stesso di un tempo,Egli non si rassegna ad aver
perduto la sua regina e il suo amore eterno.
Egli ancora follemente innamorato di lei ,proprio
come tanti secoli fa ,conserva gelosamente
quelle due rose sul cuore , e torna spesso sulle
rive del lago ,dove si siede e attende,vanamente sperando,che lei
ascolti,avverta che lui è li,pronto a donarle
ancora il suo amore... ma attende invano ... 10 ore faVirginia Poe Errante
avverano.. le speranze si realizzano..
Da dove vengo io non ci sono ne limiti ne
confini che non si possano varcare, ma a volte
succede che il sogno si infranga come spuma di mare sugli scogli.
Vivo in questo mondo da molto tempo, ho
visto, sentito, vissuto, incontrato ogni sorta di
creatura e luogo, ho visto amori, amicizie, odio
e guerre.
Quella che racconterò io, è una storia diversa da ogni altra
; perché i protagonisti sono nella loro unicità
due creature totalmente diverse, bellissime
certo, ma differenti.
Un re potente e assoluto governava il suo
popolo con mano ferma e spietata, Egli difendeva strenuamente ciò che gli
apparteneva, cose e persone, nessuno osava
contraddirlo, nessuno immortale o umano che
fosse, avrebbe mai osato frapporsi tra lui e le
sue scelte.
Tutti ubbidivano ciecamente , con timore e rispetto, sia che abitassero all'interno delle mura
del suo castello o nei suoi dintorni, Egli era la
legge e la loro unica sicurezza e protezione.
Solo questo era importante: Egli era creatura
notturna e solitaria da secoli, non provava
nessun sentimento mortale perchè aveva dimenticato di averne persino avuti di
sentimenti; il suo aspetto era quello di un
giovane fiero e possente dalla pelle
bianchissima come il marmo, occhi neri e uno
sguardo gelido che trapassava i pensieri e
scrutava ogni essere davanti a sè , mettendone a nudo lo spirito.
Nel suo petto il cuore non batteva, nelle sue
vene misto al suo scorreva solo il sangue dei
malcapitati,vittime, che erano destinati ad
essere il suo pasto e la costante brama di
sangue che gli serviva da nutrimento ed era necessario alla sua sopravvivenza, gli faceva
fare cose atroci, indicibili, agli occhi dei mortali
che lo temevano come la morte stessa.
Molti dei suoi sudditi non lo avevano mai visto,
Egli non frequentava neanche le sale del suo
palazzo,ma tutti sapevano che Egli era reale, esisteva e li guardava, i passi veloci si udivano
veloci attraversava i corridoi del suo palazzo, un
palazzo reale, edificio magnifico ricco di storia e
mistero.
Alle pareti gli affreschi delle battaglie che Egli
aveva combattuto e vinto attraverso innumerevoli secoli e ritratti e quadri della sua
famiglia, attraverso i quali i nuovi giunti in quel
luogo potevano conoscere il Sovrano di quei
luoghi.
Molte donne mortali lo amarono o furono
convinte di nutrire tale trasporto nei suoi confronti,esse lo idolatravano come un dio in
terra ma solo una misteriosamente riuscì ad
attirare la sua curiosità e la sua attenzione ed a
conquistarlo.
Una donna diversa speciale quanto lui e
altrettanto fuori dal comune,quella piccola giovane bruna dagli occhi castani con pagliuzze
d'oro che risplendevano come oro, era una
regina elfa della luce, un elfa che dedicava la
sua esistenza alla cura del suo popolo.
Essi si incontrarono quando e come il giorno e la
notte si incontrano all'orizzonte di un lago dissolvendosi l'uno nelle braccia dell'altro.
Il loro primo incontro avvenne giacchè, lei
aveva bisogno di aiuto, i confini del suo regno
erano minacciati dall'assedio dei Lycan e i suoi
elfi benché maestri nell'arte della guerra non
riusciano a sconfiggerli e ricacciarli nelle loro terre..
Il Re vampiro,conquistato dal carattere e dalla
forza d'animo letti negli occhi dell'elfa,
accondiscese ad aiutarla ed arrivò con il suo
esercito e così l'eterna lotta tra vampiri e lycan
ebbe un epilogo scontato.. I vampiri vinsero e il Re e l'elfa si giurarono
amore eterno, ma in questa storia c'è un grande
ma.....
I figli del Re non vollero che il Padre prendesse
come sposa una creatura della luce, pensando
che avrebbe sconvolto l'ordine del loro quieto Regno e disubbidendo al loro Sovrano si
ribellarono e gli scontri e nuove guerre
scaturirono, dissidi dettati per la maggior parte
da gelosie e avidità.
Il Re e l'elfa si amarono per lungo tempo di
nascosto,inseguendosi, finchè Egli decise che era arrivato il giorno delle nozze, e che nulla li
avrebbe mai più separati erano cosi dolci e
innamorati, e avevano vissuto per lungo
lunghissimo tempo l'uno per l'altra, certo, da
amanti e nascosti agli occhi di tutti.
Soli con il loro amore e dimenticando tutto, liberi dalle catene delle resonsabilità che il loro
ruolo imponeva e con la vita sempre sotto gli
occhi di tutti eppur sempre soli quando
sedevano su quel trono che ognuno di essi
occupava.
Le loro anime erano sempre unite ma i loro corpi si incontravano solo quando potevano.
Avevano vissuto una unione proibita e
osteggiata da tutti,ma, una notte dopo essersi
amati nel bosco stesi sul terreno e usando come
coperta il mantello del Re, Egli stringendola a sè
e sollevandole il mento con due dita, fissando gli occhi nei suoi con amore e passione infinita,
le disse:
"Sposiamoci, rendiamo lecita e pubblica la
Nostra Unione,Voi lo meritate e Io come Re ho
sempre anteposto il benessere dei miei sudditi
e del mio Regno alla mia stessa persona ed ai miei sentimenti ed ai Vostri, ma ora voglio
pensare a Voi e Me... pensare a noi".
Lei si strinse tra le sue braccia, e prendendogli
la mano, la portò sul suo cuore e poi sul suo
volto ed infine sfiorò le labbra gelide di Lui, con
un bacio dolce e appassionato, commossa e tremante a quelle parole..Quasi non riusciva a
credere che finalmente il suo sogno potesse
diventare realtà, rimaneva lì muta con un lieve
sorriso sulle labbra piene ancora calde da quel
bacio che si erano appena scambiati.. continuò a
stringersi a lui come se temesse di vederlo sparire con la luce del sole che stava ormai
affacciandosi sulle colline poco lontane da loro.
In quei baci, l'uno ritrovava il sapore e l'amore e
la passione dell'altro, godendo a pieno di ogni
momento che per loro diventava eterno,
persino il tempo si fermava, taceva per non turbare il loro amore ..
Essi speravano di condurre alla ragione i loro
popoli, eliminando così i loro iniziali egoismi e
la innata diffidenza che regnava anch'essa
sovrana tra le due specie, ma fu un sogno
infranto .. Tornarono insieme al castello, mano nella
mano,ma la reazione delle figlie del Re fu
inattesa e sgradita,esse si rivoltarono contro il
loro Padre, con un impeto da far impallidire il Re
che le guardava deluso, impietrito e
amareggiato ma loro non vollero sentire ragione alcuna e maledissero e cacciarono la regina elfa.
Quest'ultima, quieta e serena apparentemente,
tornò nel suo bosco, preparandosi però per un
altra battaglia..
Sapete gli elfi sono molto pacifici quanto fieri e
orgogliosi e lei riuni' il consiglio del suo regno , laddove si decise che quella sarebbe stata
l'ultima battaglia.
Il sole era appena tramontato sul castello e i
vampiri iniziavano a risvegliarsi dal loro sonno
diurno ,quando frecce e urla di guerra ruppero il
silenzio: un armata a cavallo si stava muovendo contro di loro.
Senza dar loro il tempo di reagire i cavalieri
della regina si avventarono sui vampiri che
ancora insonnoliti non riuscivano a reagire con
la prontezza che li distingueva solitamente, si
videro anche troppo presto sopraffatti dalla furia e dall'odio che giustamente provavano i loro
nemici, la loro regina era stata offesa e
crudelmente cacciata via come fosse una donna
qualunque.
Il Re era dovuto partire per sbrigare affari con
alleati e stringere nuove alleanze, gli elfi si mossero inesorabili e veloci, i vampiri,colti
impreparati, cercarono vanamente di
difendersi..
Tutto fu vano ed inutile, perirono la maggior
parte di essi,caddero le loro teste e furono
gettate lontano dai corpi,e i sopravvissuti vennero portati al cospetto della regina che ora
li guardava soddisfatta e maligna brandendo una
spada insanguinata
"Voi avete voluto questo! vampiri! stolti esseri
senza sentimenti ne misericordia; guarda!!"
Tuonò contro una vampira, intimandole di alzare il capo e spostare lo sguardo sulle rovine del
palazzo " Questo è ciò che rimane della tua
casa; solo macerie! e rovine! e per cosa? Avete
deciso che vostro Padre non può amarmi?"
La vampira non fece in tempo a risponderle,che
la regina le stacco la testa ed essa ruzzolò giù per quello che rimaneva delle scale.
Gli Elfi come erano arrivati decisero di tornare a
casa e la regina prima di partire lasciò due rose
una bianca e una rossa intrecciate tra loro per
terra.
Dopo poco tempo........ il tempo in questo mondo è un entità relativa ,il Re tornò e vide
solo rovine ed i corpi dei suoi sudditi e della
maggior parte dei suoi figli,smembrati e sparsi
dappertutto ,vide le due rose ,intrecciate
insieme e nonostante l'ira che lo sopraffaceva di
fronte a tale scempio,l'amore per lei fu più forte,il dolore fu più grande e corse veloce
verso il lago del bosco.
Con immenso dolore si recò sulle sponde del
lago che erano state tante volte testimoni del
loro amore e della loro passione, si guardò
intorno con aria quasi smarrita, quantunque fosse un Re agli occhi dei suoi sudditi in quel
momento era solo una creatura triste per aver
perso la sua amata, una creatura che ancora
riusciva a fargli correre il sangue nelle vene e
che aveva trovato la via per arrivare al suo
cuore sepolto dietro quella maschera gelida che portava solitamente davanti a tutti. Guardava il
lago con occhi vacui cercandola ma intorno a lui
solo il silenzio di quei luoghi ameni rispondeva
alla sua muta domanda.
Infine spinto da quel dolore sordo che sentiva
ormai dentro di se chiamò a gran voce la sua regina.
La chiamò a lungo,ma la sua amata non rispose.
La regina si era condannata a tornare nelle
profondità del lago, lontano da urla e guerre
inutili che offendevano la sua anima e di
chiudersi nel silezio di un lungo sonno eterno, dal quale decise di non volersi più risvegliare.
Il Re si disperò, urlò cercando invano la morte,
Egli era immortale nulla pèoteva privarlo della
vita che ormai gli era stata data.
Si racconta che sopravvisse e che vaghi ancora
in questo mondo, ma non sarà mai più lo stesso di un tempo,Egli non si rassegna ad aver
perduto la sua regina e il suo amore eterno.
Egli ancora follemente innamorato di lei ,proprio
come tanti secoli fa ,conserva gelosamente
quelle due rose sul cuore , e torna spesso sulle
rive del lago ,dove si siede e attende,vanamente sperando,che lei
ascolti,avverta che lui è li,pronto a donarle
ancora il suo amore... ma attende invano ... 10 ore faVirginia Poe Errante
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Dom Lug 26, 2015 6:28 pm Da Elide Deiboschi Volturina
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Mer Lug 08, 2015 9:04 pm Da Elide Deiboschi Volturina
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Lun Lug 06, 2015 1:08 am Da Elide Deiboschi Volturina
» si esce finalmente
Mer Giu 24, 2015 12:28 am Da Elide Deiboschi Volturina
» riepilogo....
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