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Gli ultimi istanti di una sprovveduta forestiera

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Gli ultimi istanti di una sprovveduta forestiera Empty Gli ultimi istanti di una sprovveduta forestiera

Messaggio  Caius Il Volturo Mar Mag 31, 2011 7:11 pm

Caius il Volturo :Stavo seduto sul trono ,mirando annoiato la grande sala, il mio pensiero andò a Jane , che era fuori di ronda,di lì a poco sarebbe tornata insieme ad Alec, suo fratello. Ordinai alle guardie di portarmi un calice della "bevanda immortale ,il sangue; subito fu fatto, e deliziato, bevvi.

Jane Voltura: Svoltai per i corridoi del palazzo. Avevo appena terminato il turno di guardia. Il sovrano Caius mi stava certamente aspettando; io e Alec avevamo trovato un'umana a sbirciare, ed ella aveva visto alcune cose segrete: doveva morire.
La scrutai con i miei occhi color cremisi acceso, sorridendo cauta, ma in realtà era un sogghignò nascosto: non sapeva minimamente che cosa l'aspettava.
Valentina, diceva di chiamarsi, una studentessa, una nullità, nessuno avrebbe avuto nostalgia di lei..
Ero pienamente soddisfatta del lavoro compiuto, ed ancor di più quando vidi il volto di Caius aprendo la porta.

Gli ultimi istanti di una sprovveduta forestiera Ingres10

Ci avvicinammo al centro della sala.
Sovrano... chinando la testa lievemente.
Questa...studentessa.. si è persa...stava girovagando nell'ala Ovest...Spiegai con tono pacato...poi mi misi dinnanzi a lei.. di preciso, in che stanza eri? la sua espressione divenne paura, ma non rispose.
Dopo un cenno di Caius, la fissai nuovamente.
Le porte si chiusero con un tonfo.
Le sue urla cominciarono ad echeggiare nella sala, mentre il corpo della giovine si contorceva dall'illusorio dolore, provocato da me nella sua mente.
Increspai le labbra in un sorriso compiaciuto: adoravo sentire il dolore, l'angoscia, il terrore misto alla solita espressione di chi non ha la più pallida idea di cosa sta succedendo.
Un altro cenno di Caius e smisi. Sovrano perdonatemi..
La giovine si trovava a terra, sbigottita e incredula, ancora dolorante. Piangeva, aveva paura, lo percepivo, sentivo l'odore del suo sangue, il calore del suo corpo ed il pulsare del suo cuore, la mia sete si stava scatenando, sebbene riuscissi a controllarla.

Valentina: ero sbigottita e alquanto terrorizzata. non riuscivo a smettere di piangere, guardavo
tremante e rannicchiata a terra, la ragazzina di fronte a me. era una ragazzina bellissima, pelle perlacea e occhi color cremisi, all'apparenza non incuteva timore. girai timorosa lo sguardo e vidi due ragazzi guardarmi seri senza alcun stupore di quello che aveva fatto la ragazzina. deglutii e iniziai a sudare. il cuore mi pulsava nel petto, lo sentivo le orecchie fischiare. scossi la testa e un singhiozzo si propagò nell'immenso salone. il mio. sussultai sentendo un rantolo basso, simile ad un ringhio, provenire dalla persona davanti a me...scossi la testa e chiusi gli occhi, sperando di svegliarmi da questo incubo. Ma ormai sapevo che, se questa era la realtà. sarei morta presto. di sicuro non mi avrebbero lasciata andare.
Alec Volturo: Guardavo la ragazza contorcersi dal dolore a terra mentre Jane usò il potere su di lei . Quando Caius le fece cenno di smettere la ragazza era terrorizzata. Non era la prima volta che Jane si divertiva ad usare il suo potere prima di uccidere le sue vittime e quindi non provavo alcuna pietà verso quell'umana. Era a terra e singhiozzava terrorizzata. Le presi un braccio Alzati dissi ponendola di fronte Caius aiutandola ad alzarsi. Che facciamo con lei? dissi anche se ero a conoscenza della risposta




Jane Voltura: Il sovrano sentenziò il destino della giovine.
Sogghignai beata. Mi avvicinai assieme ad Alec, io a destra, lui a sinistra, prendendole le braccia, come da tradizione.
Ora sentivo il profumo del suo sangue, ed avvicinai il volto al collo istintivamente, ma non feci nulla, non senza ordini.
Guardai Alec sorridendo.. Fratello.. era giunto il momento di vendetta.
L'unica cosa che mi dispiaceva, era che se Aro avesse deciso di seguire la tradizione, lei non avrebbe sentito dolore, e quindi il divertimento sarebbe stato nullo.
Guardai Caius in cerca di decisione, ma lui era assorto in pensieri eterni. Iniziammo..
Valentina: tremai quando vidi il vampiro biondo avvicinarsi, ghignando. deglutii e le mie gambe
iniziarono a tremare. sapevo che era arrivata la mia fine. sapevo che quei volti angelici
quanto demoniaci sarebbero sti le ultime cose che avrei visto. calde lacrime iniziarono
a scivolare sul mio volto, inarrestabili.
sentii le labbra del vampiro sul mio collo e mi lasciai andare, chiudendo gli occhi.
i suoi canini affilati mi lacerarono la carne e io iniziai ad urlare senza ritegno. sentivo solo
dolore. un dolore che mi squarciava l'anima, rendendomi inerme. sentivo il sangue venir
succhiato dal vampiro e le mie forze si stavano esaurendo. vampiro pensai mentre
morivo sotto quella forza inumana.
Alec volturo: Lasciammo l'umana a Santiago che avendo udito le urla si era fiondato nella sala del trono. La immobilizzai per le braccia. Tremava e piangeva.
Santiago affondò i suoi canini nel morbido collo della ragazza e quella urlò senza ritegno.
Ghignai gustandomi quelle urla agghiaccianti. Era sempre uno spettacolo veder soffrire le proprie prede.
Quando ebbe finito Santiago mi accompagno e facemmo sparire il corpo. Quando tornammo Jane non c'era più.
Il sovrano ci disse che era andata nella foresta dove una creatura stavo creando disordini .
Ci ordinò di raggiungerla e ovviamente noi obbedimmo. Infilai il mantello dei volturi e mi calai il cappuccio sulla testa.
!Chissà che cosa sta succedendo “ Dissi a Santiago mentre attraversavamo la piazza di Volterra.
Quella città sembrava sempre essere soggetta a problemi con vampiri o licantropi. Più che una città sembrava di essere in un film dell'orrore
Jane voltura: dopo aver messo il mantello e il cappuccio mi incamminai verso la piazza,mi raggiunsero Alec e Santiago.
attraversammo la piazza e guardai alec:non lo so..ma a quanto pare oltre ai cani c'è
una nuova creatura che si aggira nella foresta. dissi pensando cosa potesse essere.
a quanto pare ci divertiremo... dissi scoppiando a ridere mentre iniziavo a correre
più velocemente ,sentendo l'adrenalina scorrere più veloce nelle vene.



Caius Il Volturo
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