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CENA A LUME DI CANDELA

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CENA A LUME DI CANDELA Empty CENA A LUME DI CANDELA

Messaggio  Ospite Mer Mag 30, 2012 9:01 pm

CENA A LUME DI CANDELA Cena_a10


Avevo promesso di non uscire da Palazzo,stanotte,e di fare la "brava figlia di papà",ma..avevo reincontrato in una delle mie rare uscite,uno dei ragazzi incontrati ,a inizio inverno..
Fingendomi come al solito una ragazza "tranquilla e normale",avevo iniziato a frequentarlo,perchè come mio solito,è così che circuisco le mie "colazioni" e quando essi si fidano di me,colpisco e dietro di me,solo "contenitori vuoti",buoni da far pasto ai cani randagi ,da lasciar morti nei loro appartamenti oppure da far andare a fuoco nei boschi,dentro le loro automobili lussuose e stracomodissime,..mai come la limousine di Mio Padre..
Il tipo ha più o meno 24 anni e si prende una cotta per me,una settimana fa più o meno mi avverte che stasera si usciva con tutta la sua compagnia per andare a far casino in giro e poi a far cena a tutti insieme in un casolare di campagna..
Ma per me,un pò di cose erano cambiate nel frattempo,stasera mi annoiavo e stavo ancora li,seduta alla finestra e guardavo giù ,avevo deciso di non uscire..
Avverto un pensiero e subito dopo il lampeggiare del mio telefonino ,era Marco (così si chiamava il ragazzo) che scriveva ,
"sono a piazza Siena,Villa Borghese"
(avevo detto di essere di Roma e che andavo a casa per tutta la settimana ,"se ci raggiungi,si va...altrimenti alla cena non vado neanch'io"
Salto giù dalla finestra,avevo cambiato idea,col pensiero cerco di "sentire" i miei familiari,
"Bene"mi dico" sono già tutti fuori a caccia",torno nelle mie stanze mi cambio,scendo nei garage,passando davanti alle segrete per evitare persino il servizio di guardia..
Il Cayenne nero coi vetri oscurati è li,le chiavi sul cruscotto,salgo,metto in moto e mi dileguo nelle prime ombre della notte..
Eccomi a Roma,parcheggio e mi avvio verso il luogo dell'appuntamento,Marco è li,che guarda l'orologio,
"nervoso ?"dico,palesandomi improvvisamente al suo fianco,"mia madre faceva storie per farmi uscire"
Sobbalza e imbarazzato,mi guarda quasi arrossendo e dice :
"Sei stupenda "e mi posa un bacio su una guancia..
"Hai freddo,forse" mi chiede,visto che la mia guancia è gelida (normale per me)..e poi aggiunge
"senti,lasciamo perdere gli altri,andiamocene solo noi due,per i fatti nostri,così che non prenderai freddo"
...Ora,
mi chiedo io,perchè i mortali cercano TUTTI scuse stupide e banali per agganciare una femmina della loro specie? Ormai le conosco tutte,e sinceramente mi hanno stufato..
ma,il loro modo di ragionare,gioca a mio favore,e lui come gli altri,è caduto lì,davanti al mio sorriso felice (secondo lui) e al mio cenno d'assenso.
Io adesso ho troppa fame e l'odore emanato dal suo corpo e dal sangue che scorre nelle sue vene , e il pulsare accellerato del suo cuore,già eccitato all'idea del dopo cena che si era prefissato,mi fanno fremere e ho i crampi per la fame..ma..debbo temporeggiare.
Per me,ristorante,tavolo,candele,vino rosso e cena,erano tutti i contorni insignificanti del mio "pasto",che era li,davanti a me, dall'altra parte del tavolo e mi fissava imbarazzato e ogni tanto sfuggiva il mio sguardo,arrossendo nuovamente..
Avesse saputo che leggevo i suoi pensieri e che sapevo cosa stava pensando,non sarebbe rimasto così tranquillo..
Ho fatto finta di mangiare e quando lui distoglieva lo sguardo,facevo scivolare il cibo sotto il tavolo,più o meno la stessa cosa per il vino,sfioravo appena il calice con le labbra e lo posavo sul tavolo..
Marco ,invece per darsi "coraggio",si era scolato mezza bottiglia,e,ad un certo punto,certo di avermi affascinato e convinto di avere seduta davanti la ragazzina più ingenua del mondo,o forse quella più sbadata
(quando avevo deciso di puntarlo come preda,avevo fatto finta di sbattergli addosso,inciampando),finge di ricevere una telefonata (si era messo d'accordo col Maitre ,e gli aveva detto di chiamarlo ad un certo orario) e mi dice staccando la finta chiamata e prendendomi la mano dall'altro lato del tavolo con aria finta spiaciuta:
"Tesoro ,purtroppo domani mattina ho una levataccia,ti dispiace se ci spostiamo a casa Mia ?"
Faccio cenno di no e gli sorrido.
Ci avviamo ,sulla sua macchina ,un BMW che non valeva neanche mezza ruota della macchina con la quale io ero giunta a Roma.
Saliamo nel suo appartamento e il vino stava già facendo effetto su di lui,
accende le luci basse del suo salotto e anche lo stereo,e torna da me, mi prende per la vita e iniziamo a ballare e stringendomi a se,mi sussurra in un orecchio
"Sei la donna più bella di tutta la terra,tesoro,con te provo sensazioni che prima non ho mai provato"
Io alzo gli occhi sui suoi,e lo guardo,fingendomi dolce e tenera,ma in realtà il mio sguardo stava annientando le sue ultime capacità di difesa e dentro di me pensavo
"Le sensazioni mai provate ancora non le hai vissute e le tue saranno le ultima che vivrai",
Gli sorrido,e,involontariamente appoggio le mie labbra sul suo collo,lui che non aspettava altro,scambia il gesto per la mia "resa" ,e ,facendomi appoggiare alla parete inizia a sbottonare la mia camicetta,scoprendomi il seno..
Avevo troppa fame,avevo atteso troppo e non volevo andare oltre,
"Lascia fare a me"gli dico,e lui con sguardo ormai completamente perso,fa cenno di si.
Allora,inverto il posto e ora è lui a stare contro il muro,e trattiene il respiro quando inizio a sbottonare la sua camicia e poi una delle mie mani allenta la cintura dei suoi pantaloni,la sua eccitazione è evidente,trattiene il respiro e alza lo sguardo al soffitto..
"Povero illuso",mi dico guardandolo e i miei occhi hanno ormai le iridi color rubino,appoggio le labbra sul suo collo,e i miei canini si piantano nella sua giugulare,sospira,stordito.
Il suo sangue caldo inizia a riempire la mia bocca e scende giù nella mia gola,riprendo le forze sempre più e bevo golosamente più che posso,con gusto..
Una sua mano cerca di aggrapparsi alla mia spalla,lo sento impallidire e perdere calore,non ha più forze e il suo battito rallenta,allora mi stacco da lui,prima che smetta di battere del tutto,faccio sparire le tracce del morso e lo trascino fuori all'aria aperta.
Torno verso i giardini facendolo camminare per inerzia e ,infine lo siedo su una panchina e velocemente mi sposto verso il Cayenne parcheggiato poco distante.Prendo una bottiglia con della benzina e il mio accendino
torno indietro e cospargo il suo corpo di benzina,gli passo vicino con l'accendino ,e lo vedo contorcersi e finire così la sua misera vita,in silenzio tra le fiamme...
Il resto lo saprete dai giornali di domani,*ghigno divertita*
Salgo sul Cayenne,e in breve,sono di nuovo a Palazzo..

Victoria Rose Voltura






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