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LA MORTE AVRà I TUOI OCCHI

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LA MORTE AVRà I TUOI OCCHI Empty LA MORTE AVRà I TUOI OCCHI

Messaggio  Ospite Lun Mar 26, 2012 12:51 am

LA MORTE AVRà I TUOI OCCHI Occhi_11
Mi ero improvvisamente scocciata di stare seduta sul davanzale della finestra ,a guardare giù nel parco e per un attimo ho chiuso gli occhi,cercando di intercettare un pensiero che mi guidasse verso la mia prossima preda.
"Che noia"-mormorai-"ma è legge del Sovrano che non si possa cacciare all'interno delle mura della città o di palazzo"
Mi concentrai e alla fine udii un pensiero,provenire da qualcuno che forse avevo incontrato in una delle mie uscite precedenti.
"Il sonno non arriva,questa notte come altre e non riesco neanche a mettere su due righe,una dietro l'altra"-diceva quel pensiero.
In una città poco distante,Giacomo,fumava una sigaretta affacciato sul terrazzo del suo appartamento all'ultimo piano a guardare le macchine sulla tangenziale che si snodavano come un lungo serpente luminoso.
Ghignai divertita e pregustando il sapore del suo sangue,mi precipitai velocemente nelle mie stanze,presi il mio soprabito e ,aprendo la porta dello studio paterno ,afferrai al volo le chiavi del Cayenne,ed uscii velocemente nella notte..
Avrei potuto percorrere la strada da Volterra a Siena ad occhi chiusi e sarei arrivata illesa,tante volte la avevo percorsa,ma non volevo sfidare più di tanto le ire paterne.
Giacomo era stato il mio docente all'università in un momento in cui avevo convinto il Sovrano a lasciarmi uscire da Palazzo e frequentare il mondo dei giovani mortali anche di giorno,e per tanto mi ero iscritta alla facoltà di psicologia , dove lui teneva un corso sulla depressione..
Era un bel tipo sulla quarantina,alto e bruno , non troppo muscoloso ed un paio di occhi verdi molto profondi che avrebbero fatto cadere ai suoi piedi qualunque giovane mortale,così come tutte le mie compagne di corso che gli sbavavano dietro e sospiravano ogni volta che lui entrava e posava la sua borsa sulla cattedra..
Persa in queste mie riflessioni ,arrivai sotto casa sua e notai che tutte le luci erano spente,feci un giro veloce e parcheggiai la macchina due isolati più in là,e mi avviai a piedi ...
Quando,all'improvviso,lo vedo svoltare da Via Banchi di Sotto,col giornale sotto braccio ed un piccolo involto tra le mani ,sigaretta accesa,sguardo stanco e capelli arruffati .
Era più o meno l'aspetto che aveva ogni volta alla fine delle lezioni qunado cercava di guadagnare l'uscita dell'aula per evitare le avances delle mie compagne di corso.. e lanciava uno sguardo nella mia direzione, e io dietro i miei occhiali scuri seguivo la scena divertita ..
Neppiù e nè meno che adesso,lo guardai per qualche attimo e feci marcia indietro sui miei passi velocemente ,perchè non capisse che lo stavo seguendo ,raggiunsi in fretta il portone del suo palazzo e mi appoggiai li ,in attesa ...
Dopo pochi minuti lo vidi arrivare , si era acceso un altra sigaretta e stava rivoltando le tasche del suo blazer alla ricerca delle chiavi , mi avvicinai a lui ,e fissandolo in maniera provocatoria ,gli strappai la sigaretta dalle labbra.
Dopo avergli dato un tiro ,con un sorriso ancor più provocatorio,la buttai a terra e la calpestai e,contemporaneamente mantenendomi in bilico su un piede,mi aggrappai a lui e gli diedi un bacio ,in maniera furiosa,aggrappandomi al suo collo con una mano ...il mio istinto e la mia fame mi avrebbero fatto andare ben oltre ,ma non potevo ,lì.in mezzo alla strada anche se il suo sangue che avvertivo scorrere,rapido e pulsante,sempre di più mi tentava ..
Balbettò , confuso per qualche attimo , e poi sorrise,facendo scorrere sul mio corpo il suo sguardo e dicendo con voce rotta :
"Sai,non avevo sonno,e quasi ti invocavo"
nel frattempo aveva aperto il portone e salivamo le scale,io davanti a lui,avevo tolto il soprabito e quindi gli lasciavo piena visuale delle mie lunghissime gambe e del mio fondoschiena fasciato dal miniabito nero a non più di 20 cm dalla sua faccia..
"Sto scrivendo un romanzo,o almeno ci provo" riprese Giacomo,quasi correndomi dietro per le scale,io avevo fame e fretta e andavo avanti veloce,
"Non ho mai avuto tempo nè modo di dirtelo durante i nostri incontri in facoltà,ma tu hai un gran cervello e una cultura enorme e forse potresti darmi una mano"
Eravamo già sul pianerottolo e io mi appoggiai alla porta,davanti alla serratura ,mentre lui cercava di aprire la porta e lo baciai di nuovo,e chiesi :
"Come si dovrebbe intitolare il tuo libro,professore?",cercavo di mostrarmi interessata al suo lavoro,benchè altra fosse la mia idea..
"La morte avrà i tuoi occhi"-disse,cercando di trovare la chiave giusta per aprire la porta,ormai lo avevo totalmente sconvolto,
"narra di uno scrittore che a corto di idee ,immagina di incontrare una giovane vampira che prima lo circuisce e poi lo uccide"
Io risi dentro di me,non sapeva quanto la sua storia avesse un finale scontato e certo quella notte.
"Fammi leggere , prof,e vediamo che posso dirti",risposi in maniera allegra.
Aprì la porta e butto il pacchetto a terra e anche le chiavi , mi strappo la camicetta di dosso,e via via i miei vestiti ed i suoi restavano disseminati lungo il corridoio dall'ingresso allo studio..
Lessi l'ultimo rigo che aveva scritto sul suo pc ,
"Il sonno non arriva e io attendo lei,mentre i giorni passano ,forse sarà oggi o domani,intanto ,tarda ad arrivare"
mentre avevo la sua bocca sul collo e una delle sue mani afferrava il mio seno ,mentre l'altra mi stringeva un fianco.
Mi rigirai,trovandomi col viso di fronte al suo e un mio braccio ,spazzò rapidamente a terra libri,documenti e quant'altro posto sulla scrivania,mi buttai all'indietro aggrappata al suo collo,trascinandolo con me e allacciandomi ai suoi fianchi con le gambe ,dovevo essere veloce e rapida adesso...
Quest'ultima immagine, del mio corpo disteso sulla scrivania,davanti ai suoi occhi e della mia bocca,semi-aperta che lo invitava,gli fece perdere ogni rimasuglio di self-control rimasto..
"Povero prof" ,ghignai dentro di me,nello stesso istante in cui sentivo il suo sesso prepotente entrare in me ed iniziare a muoversi,colpo su colpo ,ansimava...
Seguivo i suoi movimenti e li stimolavo ,come ogni "brava ragazza" avrebbe fatto,con carezze e con baci audaci , su ogni parte che potessi raggiungere dalla mia posizione alquanto sottomessa..
La mia fame e la mia pazienza erano ai limiti della resistenza,lo attirai a me,gli piantai i miei canini nella giugulare pulsante e la mia bocca iniziò a riempirsi del suo sangue , nell'attimo stesso in cui lui sfogava la sua passione con un gemito e un sussulto ..
Bevvi,che dolce sapore aveva il suo sangue,bevvi fino a saziarmi e finchè non sentii il suo cuore che iniziava a cedere ...,
Allora lo scansai di colpo ,facendolo finire a terra , e gli dissi
"La morte avrà i tuoi occhi?"risi,vedendo i suoi occhi terrorizzati ,occhi di chi ha compreso.."Non lo sapevi,ma parlavi di me,prof"..
Attesi ,che il suo cuore cessasse i battiti,e cancellai le tracce del mio morso dal suo collo..
Raccolsi i miei vestiti e cancellai ogni mia traccia,mi avvolsi nel soprabito, ed uscii nella notte...
Victoria Rose Voltura

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